Textos :  Dietro gli specchi di Cronos.
Dietro gli specchi di Cronos.

In vesti reali e metaforiche, a farci comprendere la relatività del tempo e la preziosità di ogni istante, perché una vita intera si può riassumere e capovolgere in un giorno. Alcune hanno scritto molto, raccontando e raccontandosi; altre sono stati sintetici e precisi; altre hanno cavalcato la pagina con piglio narrativo, creando un discorso senza soluzione di continuità. Nasce come esigenza dell’uomo di pensare, di dare una risposta il più possibile razionale agli interrogativi sulla vita, la natura e l’esistenza…

Per il pensiero antico invece il tempo era un mulino. Ciclico e oracolare, il tempo degli antichi è il cielo astronomico, l’immagine mobile dell’eternità. Estraneo alla storia e attraversato dalle forme eterne dei corpi celesti, il cielo è il reame dell’esistenza vera, di cui la terra non è che il riflesso: lassù troveremo stelle, pianeti e le idee della matematica, ma anche alberi, mulini, fiumi, mari, archi, frecce, fuochi e animali. L’intuizione allora è che un pensiero come quello antico non poteva che esprimere in termini mitici quelle che sono verità razionali, matematiche: in una parola, scientifiche.

La verità può essere raggiunta sia attraverso la religione rivelata sia attraverso la filosofia speculativa e che nessuna delle due poteva scindere dall’altra.

Sant’Agostino (354-430 d.C.), “Credo ut intelligam, intelligo ut credam”, la necessità di credere ed avere una fede per capire con la ragione, in quanto con la ragione si può consapevolmente convalidare la fede.

Oggi abitiamo l’inconcepibile: il dominio della fisica non asseconda più la nostra abitudine a uno spazio univoco e a un tempo lineare. Dietro la superficie delle cose la realtà ha da tempo perso l’uso della parola, per descrivere le leggi del cosmo senza cadere in grossolane mistificazioni si deve fare ricorso a formule matematiche estremamente astratte e inospitali per la vita umana – se non per i pochi addestrati a comprenderne i meccanismi sottilissimi. Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.

La comunicazione disfunzionale non lascia spazio di risposta che trovandosi esposto continuamente a messaggi contraddittori di questo tipo diviene incapace di comprendere correttamente i legami esistenti tra i due livelli della comunicazione.

Fin dai tempi più antichi, l’arte è stata un veicolo di comunicazione universale, perché un’immagine può superare il problema della diversità tra lingue, culture, diversità, persino superare l’ignoranza e l’analfabetismo.

Come le capacità linguistiche e i contesti culturali incidono sull’amnesia.

Siamo bombardati di immagini in ogni istante, ma solo alcune di essere rimangono nella nostra memoria, e nella storia…

la tecnologia può essere di ausilio nel rallentare il declino cognitivo e nel migliorare i riflessi, come avviene nella neuroriabilitazione. Certamente non si possono trascurare gli svantaggi conseguenti a un abuso delle tecnologie, come l’atrofia della materia grigia, area cerebrale importante per la programmazione, frequentemente presente negli adolescenti dipendenti dai videogames…

assorbono molte informazioni e ben presto iniziano a rispondere agli stimoli esterni, sviluppando sempre più chiaramente quantomeno la memoria a breve termine.

Iniziamo a mapparlo, a costruire un’immagine interiore di ciò che ci circonda: anni importantissimi per determinare cosa saremo, eppure, di nuovo, non riusciamo a ricordarli in età adulta. Si tratta di emozioni intense e piacevoli, le quali appagano e il soggetto desidera viverle; di conseguenza passa in secondo piano la gravità del reato commesso.
… simboleggia la possibilità di evasione fornita dalla lettura e la sua possibilità di trascendere i limiti del reale…. è uno di noi, che combatte con le incertezze che gli si parano davanti e con sentimenti sempre più contrastanti. Ma nonostante tutto e tutti consapevole del proprio passato e del futuro che lo attende… un costrutto complesso che prevede la presenza di gestione delle proprie e altrui emozioni, capacità di adattamento, autocontrollo e capacità di esprimere e raccontare i propri stati così da trovare significati alle esperienze presenti e passate.

Imparare l’autoregolazione emotiva, aumentare il benessere soggettivo e relazionale sono processi che corrispondono a una modifica strutturale del cervello, ovvero all’allungamento delle estremità dei cromosomi, i telomeri

Ma in realtà c’è chi non esclude che la filosofia, in quanto pura curiosità, nasca molto prima nel momento in cui le persone cominciano a porsi delle domande. Il pensiero astratto è una facoltà umana ed è quello che lo distingue dagli altri animali. In questo senso la filosofia è nata con l’uomo e morirà con lui, la capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni; di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione; di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare.

È difficile immaginare il futuro di un mondo vertiginosamente in corsa. Ci sono state più svolte epocali negli ultimi 100 anni che nei precedenti 2000! Per lungo tempo ho pensato che l’uomo ad un certo punto si sarebbe fermato, sarebbe tornato alle origini, ai bisogni essenziali. Ora credo molto meno alle rivoluzioni e non penso nemmeno che ci autodistruggeremo. Il concetto è semplice: trovare l’equilibrio. Il bisogno di raccontarsi e di raccontare è centrale nella vita di ogni individuo e il metodo dell’ auto narrazione rappresenta uno strumento utile per l’interpretazione della realtà, per sollecitare il recupero di senso esistenziale, spirituale, relazionale, cognitivo e affettivo della propria storia di vita.

L’uomo si adatterà alle nuove situazioni, come ha sempre fatto, svilupperà soluzioni di vita sorprendenti ed ad oggi impensabili. Occorre solamente adattarsi con consapevolezza, stando attenti a non farsi travolgere. ossia il modo in cui controlliamo noi stessi; racchiude al suo interno: consapevolezza di Sé, da intendersi come capacità di riconoscere le proprie emozioni, sapere quali sono i propri limiti e le proprie risorse ed avere sicurezza nelle proprie capacità.

Bisogna innanzitutto considerare che l’attività del cervello conseguente all’amicizia off-line e on-line è sostanzialmente identica. In altre parole le aree del cervello che si attivano attraverso i social media sono molto simili a quelle che si attivano con le amicizie reali, ovvero le aree del lobo temporale, importanti per la definizione dell’identità. Se ciò non ci deve portare immediatamente a demonizzare la realtà virtuale, è innegabile il rischio insito in un abuso della realtà virtuale.


All rights belong to its author. It was published on e-Stories.org by demand of Joel Fortunato Reyes Pérez.
Published on e-Stories.org on 06/10/2017
.
Poeta

Textos :  Do tempo profano ao tempo sagrado. O caminho.
Do tempo profano ao tempo sagrado.
O caminho.


O indivíduo é o microcosmo ao lado do macrocosmo. Nele confinem poder criador, liberdade e espontaneidade e, assim, se torna um sujeito substancial com individualidade única e independente. Um mundo real em miniatura!. Mas porém como a multiplicidade das forças no macrocosmo é reduzida à unidade pela idéia única do Todo, assim também, acima da individualidade do particular, está a idéia do seu eu melhor, a fim de a vida, dispersa no espaço e no tempo, não desvanecer-se no acaso, no azar, no absurdo e no capricho. Deste modo o homem se alça sobre o mundo e a sua matéria e é levado agora pela primeira, vez a concentrar-se em si mesmo.

Caminhamos para nos reinventar, para nos dar outras identidades, outras possibilidades.
Acima de tudo, ao nosso papel social. Na vida diária tudo está associado a função, uma profissão, um discurso, uma postura…

Mas a natureza mesma desse campo de possibilidades é ditada, até certos limites, pelo mundo em que estou inserto e no qual constituo minha essência, de forma que minha essência depende das minhas escolhas, isto é, eu sou aquilo que escolhi ser, dentro do campo de possibilidades que estava ao meu alcance, a qual se pode conceituar, grosso modo, como um conjunto humano em “ação” num determinado espaço e tempo.

Mas exatamente este momento temporal acarreta dificuldades e estas, vacilações. Ora, admite-se uma criação eterna, mas no concernente apenas ao ato de vontade, ao passo que a-/sua realização se dá no tempo (Clemente). Ora, não é somente o ato de vontade, mas é o mundo, em si mesmo, eterno no sentido que, sem cessar, se realizam novos mundos, a se sucederem de eternidade para eternidade (OrígeNes).

Apesar de um mundo baseado na economia, pelos valores modernos, existem outros mundos paralelos que levam a dimensão do ser humano às suas raízes, à sua essência, esse mundo tem sido ignorado, escamoteado.
As experiências são concebidas como coisas inalienáveis e tidas privadamente — ninguém mais pode ter minha dor, senão, no melhor das hipóteses, apenas uma dor que é qualitativamente, mas não numericamente, idêntica à minha. Elas são também concebidas como coisas epistemicamente privadas — apenas eu realmente sei que aquilo que tenho é uma dor; outros podem, no melhor das hipóteses, apenas achar ou suspeitar que tenho uma dor.

Perguntarmos se a vida tem sentido quando a vida parece correr-nos mal não é necessariamente levantar uma questão filosófica: pode ser uma maneira de exprimir a nossa frustração temporária. Mal as coisas recomecem a correr-nos melhor, a interrogação eventualmente desaparecerá.
A fé é a expressão máxima da liberdade humana, sendo o único caminho que leva à certeza existencial e à transcendência do ser.
Uma imagem mental ou representação não pode satisfazer esta exigência. Não é possível perceber uma imagem mental (mas apenas tê-la). Tampouco se a pode assentar na realidade externa para se fazer uma equiparação boa ou má. É possível dizer-se que as cortinas são da cor que se imaginou, mas não por comparar-se uma imagem mental (uma coisa que logicamente não se pode ver) com as cortinas visíveis.

O realismo ingénuo, que é frequente entre pessoas pouco informadas, segundo este ponto de vista, o mundo é sempre exactamente como aparece.
Reconhecemos a existência do mundo real e afirmamos que a sua existência não depende de um observador. Ao mesmo tempo, reconhecemos a contribuição do próprio observador para o processo da percepção.

A visão que o observador tem do mundo é necessariamente imprecisa, porque o sistema sensorial do observador limita a informação disponível ao mesmo tempo que aumenta essa informação.
A consagração ou a sacralização da matéria, a passagem do tempo profano ao tempo sagrado como diria Mirc Eliad, que fala do tempo profano e do tempo sagrado, essa sacralização do lado existencial.

O tempo que vivemos é o tempo consumista, que consome o homem e onde parece que a única saída é a morte. Há um tabu relacionado com a morte, vivemos numa correria e esquecemo-nos que há outros valores fundamentais à existência, e muitas vezes caímos naquilo que já no início do séc. XX era o Nihilismo e Existencialismo, só que hoje está muito ligado a toda a esfera económica do consumismo, e as pessoas viverem para cada vez terem mais coisas.
O facto de sermos ricos e estarmos a ficar mais ricos não aumentou a nossa felicidade.
Por essa razão, muitas pessoas estão a trocar a satisfação obtida com os confortos materiais pela satisfação obtida com o envolvimento em actividades com sentido.

O homem é um ser cuja essência está ligada e depende diretamente da potencialidade que é o indivíduo, ou seja, o homem, a cada instante de sua existência, pode agir e comportar-se das mais diversas formas.
Mas sentir dor ou alegria e não o demonstrar não é ocultar alguma coisa. Alguém oculta seus sentimentos quando deliberadamente os suprime (tal como alguém oculta seus pensamentos guardando seu diário preso a sete chaves, e não meramente pensando e não revelando seus pensamentos).

Quando alguém exterioriza uma dor de cabeça, quando expressa um prazer, ou quando diz aquilo que pensa, não pode ser dito que os correspondentes enunciados são meras palavras e que o interno ainda está oculto. Falar do interno é uma metáfora. Deve-se tomar cuidado ao procurar um interior por detrás daquilo que nesta metáfora é o interior.
É errôneo pensar-se que saibamos como as coisas são conosco internamente pela faculdade de “introspecção”. Antes, podemos dizer aquilo que sentimos tal como podemos dizer como as coisas nos causam impacto perceptivelmente, dizer aquilo que pretendemos, imaginamos ou pensamos.

Assim, certo está que nossas ações e escolhas, mormente na medida em que consubstanciam a essência do ser, são influenciadas ou ligeiramente condicionadas, além de estarem contidas em um campo de possibilidades que a elas está, também, relacionado. O valor é uma propriedade relacional: só os agentes cognitivos são capazes de valorar. E o universo não é um agente cognitivo.

A expressão articulada do interno não é como a manifestação de autoconhecimento, mas é verdade que uma rica vida interna é uma prerrogativa de falantes de uma língua.
A racionalidade pode permitir-nos determinar os meios adequados à prossecução das nossas finalidades últimas sem que estas sejam, em si mesmas, racionais ou irracionais.

Assim, o mental é essencialmente privado, conhecido strictu sensu apenas pelo seu portador, e o privado e subjetivo é mais bem conhecido do que o público.
Como dissimulação e fingimento são sempre logicamente possíveis, não se pode nunca se estar certo de que outra pessoa esteja realmente tendo a experiência que ela pelo seu comportamento parece estar tendo.

Nomeadamente, indagando antes não se eu posso saber das experiências dos outros, mas sim se posso saber de minhas próprias; não se posso entender a “linguagem privada” de outra pessoa em uma tentativa de comunicação, mas sim se posso entender minha própria suposta linguagem privada.

Tratam-se, portanto, de abstrações da inteligência, reduzidos à materialidade das palavras. Apenas os nomes são universais, as coisas nomeadas são sempre singulares.
As previsões coletivas são sempre previsões de possibilidades, porque por exemplo, na linguagem da física quântica tudo é uma possibilidade, está sempre tudo em aberto, depende de nós e da maneira de olharmos para as coisas, nós é que vamos determinar o campo da experiência.

Ademais, minhas escolhas nunca são puramente livres, porque todo ato volitivo é sempre influenciado, com maior ou menor grau, pelo mundo em que estou inserto e no qual me determino. Mas exatamente a idéia é o verdadeiramente indivisível e eterno; e isto abre pela primeira vez o caminho ao pensamento que a nossa verdadeira individualidade, na terra, só se nos realiza no nosso próprio eu.

Conclui-se que ninguém mais poderia estar no mesmo estado cognitivo que ela está e deixar de ver que a situação exige aquela determinada ação. Se alguém não consegue ver que há uma boa razão para agir de uma determinada maneira, isso só pode ser porque sua concepção é apreciavelmente diferente da dela.
Contudo, certamente, as condutas de intolerância devem ser combatidas e contidas, pois afrontam, sobretudo, a pluralidade da sociedade, algo de extrema importância, que deve ser defendido.
Poeta

Textos :  PALABRAS DE INVIERNO
"Tic-tac", suena el reloj en la mesilla...van pasando los segundos...Suenan las gotas de lluvia mareadas por el viento afuera.Día gris de invierno y de charcos.Y una madrugada malcriada que se mete en mi cama y hace que discuta con la almohada, "ya debes de ser otra ojera en alguien más"-pienso.Y busco tu nombre en mi WhatsApp.Recuerdo lo que hablábamos y ahora ya no estás.No me da ya ese subidón de cuando salía "escribiendo..." o cuando ponías un estado que sólo entendíamos tú y yo.Solo sé que el invierno es frío y tú me prometiste que siempre me regalarías el calor.Solo sé que cada vez hay más guerra y tú me prometías un alto el fuego.Solo se que me prometiste estar siempre en mi camino porque juntarnos era nuestro destino.Solo sé que igual esas palabras que me prometías ahora solo vuelan con días grises en ese viento de invierno que golpea sobre mi ventana mareado por la lluvia.Solo sé que mientras escucho el "tic-tac" del reloj se me pasa la vida discutiendo con mi almohada y me salen más ojeras y pienso "He de comprender que es sólo un invierno y ya vendrá la primavera"
Poeta

Textos :  PARA LA QUE NUNCA ME LEE
Este mensaje va a la chica que nunca me lee:

Reinita, nunca sé como empezar bien las cosas y mientras pienso en comenzarlas acaban por terminar.A veces trato de indagar para buscar las palabras perfectas, está vez seré franco y sencillo a la vez:
Eres la más bonita, en todos los sentidos.No bonita como se refieren los vulgares, sino bonita en todo.Eres hermosa, lista, con unos ideales firmes y preciosa de corazón.Y si yo lo hubiera sido también, me hubiera casado contigo, y tendríamos niños gorditos con pecas en la cara, y ojalá también sacaran tus ojos para que puedan ver el mundo como tú.Reiríamos todo el rato, iríamos cerca del mar, escucharía todas tus cosas sin poder dejar de mirarte, y nos seguiríamos emborrachando como siempre pero ya sin cerveza, estaríamos embriagados de vivir, y nos dormiríamos siempre juntos contándonos historias.Y cada día del resto de mi vida pensaría en lo afortunado que soy.Claro, si me hubiera casado contigo...Pero no fue así, y lo planeé, ya sabes con la simbología de números que nos unía, quería que fuera en 2019, pero no fue así...me levanto y no estás, voy por la casa y no estás, miro al telefóno y no estás...Pero la vida sigue, solo quería decirte que eres especial, y deseo que siempre estés llena de amor y felicidad, y tus proyectos sé que los conseguirás porque le pones pasión y entrega a todo lo que amas.Ahora trataré de olvidar esa vida, e iré a buscar un par de cervezas que no compartiré contigo, ya que no te casaste conmigo, me beberé ese par de cervezas e intentaré que me embriaguen la vida

Iorell Brito
https://www.facebook.com/ElPentagramaDePalabras/
Poeta

Textos :  A autenticidade do mal. Redes de linguagem.
A autenticidade do mal.
Redes de linguagem
.


Quando dizemos que existe demasiado mal no mundo, estamos a basear-nos nas nossas próprias observações. É o ser humano, o ser que sofre, que diz que o mundo tem demasiado sofrimento;não poderia nunca ser de outro modo. A existência de um mundo sem mal é uma impossibilidade lógica.

O conhecimento não é transcendente, o homem é criador de seus valores. O homem interpreta e dá um sentido humano às coisas, o resultado é o mundo articulado. O conhecimento foi inventado em um minuto, em relação as cosmos, pelo homem.
É de fato pelas propriedades das coisas que nós podemos conhecer sua natureza e, estas propriedades, é a experiência — vulgar ou científica — que nos faz descobri-las.
Temos as necessidades físicas, que são necessidades no verdadeiro sentido da palavra — se não forem satisfeitas resultarão em sofrimento físico e eventualmente em morte.
Temos as necessidades psicológicas, que habitualmente designamos por “desejos” — aquilo que queremos; se não conseguirmos ter aquilo que queremos, sofremos.

O homem encontra no mundo muitas coisas, algumas boas, que procedem de um bem absoluto, que é necessariamente existente. Todas as coisas tem uma causa, menos o ser incriado, que é a causa de si mesmo e fundamenta todos os outros seres. O pensamento mítico explica a realidade a partir de uma realidade exterior, de ordem sobrenatural, que governa a natureza.
O mito não necessita de explicação racional e, por isso, está associado à aceitação dos indivíduos e não há espaço para questionamentos ou críticas.

Uma pessoa pode ser capaz de “apanhar” uma melodia, de cantar e até de compor canções sem ser capaz de dizer o que é uma escala, ou um compasso, ou uma nota. A maturidade individual implica movimento em direção à independência, mas não existe essa coisa chamada “independência”. Seria nocivo para a saúde o fato de o indivíduo ficar isolado ao ponto de se sentir independente e invulnerável. Se a pessoa está viva, sem dúvida há dependência.

Existem no mundo inúmeros factores que provocam quantidades exageradas de sofrimento — desde terramotos e outras catástrofes naturais a guerras e acções de extermínio provocado pelos seres humanos , que fragmenta a realidade e permitiam uma desconstrução da visão clássica sobre o tempo e o espaço.. o conceito de modos de apreensão subjacentes que afectam as decisões individuais sem que o indivíduo esteja consciente desse facto, bem como (de um modo que não deriva completamente da sua experiência) os “estímulos” aos quais ele é sujeito.

A verdade é procurada para ser válida e comum e a linguagem dá as primeiras leis da verdade. A verdade e a mentira seriam relativas, válidas par o ponto de vista humano. Aquele para quem tudo resulta muito natural, para quem tudo resulta muito fácil de entender, para quem tudo resulta muito óbvio, nunca poderá ser filósofo.

Uma interpretação realista estrita de uma classe de enunciados é do tipo cuja semântica é tomada de maneira clássica condicional-veritativa, com dois valores de verdade, verdadeiro e falso, relativamente aos quais vale o princípio da bivalência, e os enunciados são interpretados pelo seu valor nominal, no sentido de que todas as expressões que neles ocorrem com a forma aparente de termos singulares são interpretadas como denotando objetos no contexto do domínio (ou universo do discurso, conforme a terminologia antiquada).
Bivalência é o princípio de que todo enunciado é determinadamente ou verdadeiro ou falso, sem qualquer dependência do nosso conhecimento ou capacidade de conhecer.

O sofrimento, quando se trata de abordar o problema do mal, será sempre avaliado pelos humanos. Pode ser um tema talvez polêmico, ou complicado para se expor, por questões pessoais ou talvez sociais, já que vivemos em uma sociedade que sempre foi preconceituosa.

Uma teoria do significado deve incorporar uma teoria do entendimento (understanding), pois entendimento é parte integral da prática de usar a linguagem: duas pessoas podem conversar numa língua que ambos conhecem somente porque cada uma delas entende o que o outro diz. Se o significado de um enunciado é fornecido pela condição para que ele seja verdadeiro, então o entendimento do enunciado deve consistir no conhecimento daquela condição, não tem o poder de modificar a realidade imediata, mas é capaz de fazê-los (re)avaliar a própria vida e seus comportamentos.

Uma frase, diz ele, pode, num contexto específico, ser “aceitável” no sentido em que ninguém põe em dúvida o significado que o locutor pretende exprimir através dela, mesmo que ela contenha um lapso linguístico ou um erro gramatical. Por outro lado, uma frase pode ser gramatical mas tão complexa que um ouvinte pode ser incapaz de a “aceitar”, por a considerar ininteligível.

Temos assim o argumento do livre-arbítrio, que defende ser o sofrimento no mundo originado pela completa liberdade dos seres humanos — é um bem maior que origina o mal no mundo; temos também o argumento dos Santos e dos Heróis, que defende que o mal foi colocado no mundo para permitir a ocorrência de grandes feitos e actos de fé — é o mal que origina um bem maior, o que nos dá uma visão ampliada e simbólica da nossa própria história e, assim, podemos compreender melhor o passado, o presente e o futuro.

Estudar autores literários que caracterizam a falência da linguagem, manifestação da razão, autores esses que exploraram o vazio, a agonia do significante na busca de parcos signos para apontar significados múltiplos e infinitos. Estudar as ciências humanas, e ver sua constituição dentro de enigmáticas finitudes que constituem o homem.

Estudar a história do saber humano, e rejeitar a consciência como origem transcendental de um dizer expressivo, propondo a dispersão do sujeito. A vagueza não é fácil de caracterizar ou de definir. Uma razão para esta dificuldade é que parece haver várias concepções diferentes de vagueza, e não é claro aquilo que elas têm em comum.

Mas quantos, onde, quando, de quem, por quem e para quem? Que temas abordavam e que línguas foram utilizadas?.

Resguardar-se com base numa racionalidade engendrada; apoderar-se de uma razão e de suas regras, tornar-se detentor da verdade e encarapitar-se numa posição metafísica; e fazer com aquilo que sua racionalidade engendrou o próprio fundamento dessa racionalidade. Se eles têm razão, então a vagueza tem de ser vista como uma característica intrínseca dessas linguagens, a qual nenhuma análise adequada delas pode ignorar ou tornar artificialmente precisa.
O corolário deste argumento é o de que a vagueza, sendo uma característica intrínseca das linguagens naturais, é uma fonte não eliminável de incoerência; não podendo ser eliminada, gera a contradição e o paradoxo.


Alle Rechte an diesem Beitrag liegen beim Autoren. Der Beitrag wurde auf e-Stories.org vom Autor eingeschickt Joel Fortunato Reyes Pérez.
Veröffentlicht auf e-Stories.org am 04.07.2017
Poeta

Textos :  Mi última acción
Quizás nos acostumbramos a no tolerar la insistencia que tiene el pensamiento para que las expectativas sean solo nuestras y no sean depositadas en quienes más queremos.

Circunstancias como éstas reflejan que siempre seremos débiles ante la posibilidad de autoevaluarnos y exigirnos ser condescendiente con aquellos a quienes amamos.


Indudablemente, aún sabiendo o habiendo tenido experiencias no tan buenas, la vida nos dirige a seguir confiando, muchas veces en los mismos que dramáticamente nos rompieron el alma.

Son lecciones que pueden dejarte enseñanzas o simplemente se quedarán como enunciados sin deducir o peor aún sin resolver.

Muchas veces resulta imposible admitir que los cuestionamientos son banalidades ante la elegancia que tiene el perdón o más bien la aceptación de culpa que debemos asumir se convierte en una barrera desatinada e incremental.

Resulta también que muchas veces sentimos impotencia o envidia de saber que "ese alguien" si tuvo la valentía de experimentar (para bien o para mal) cosas que nosotros no nos atrevimos hacer en aquel tiempo. Quizás nos sentimos cómodos con la actitud de depositar expectativas en alguien más en vez de arriesgarnos a concluir nuestras expectativas.


El dolor que genera la desconfianza/decepción no solo es por los actos, generalmente son por las consecuencias imaginadas; si, ese listado de consecuencias a las que inútilmente le ponemos un título y fecha.

¿Qué costo tiene? Horas de llanto, días insolventes, incluso meses de insomnio.

La sabiduría es la principal estrategia del pensamiento y ejecuta actividades en el momento adecuado, a esto usualmente suele llamarse "mis propias prioridades".

Así que no busques un refugio fuera de ti y de vez en cuando es de valientes desnudarse el alma.


Autor: Lilia Quituisaca-Samaniego
Poeta

Textos :  Dans les limbes de la spéculation…
Dans les limbes de la spéculation…


Dans le cas où se trouve une condition émotive ou mentale chaotique, les courants spirituels sont déviés et le cerveau n'est pas impressionné par ce qui peut être vu ou entendu intérieurement.

En cas de fatigue, nécessitant le repos du corps physique, les impressions intérieures ne sont pas enregistrées.

Même le plus ignorant des sauvages reconnaît un Pouvoir et essaie de définir ses rapports avec ce Pouvoir en termes de peur, de sacrifice ou de propitiation.

Ce serait confondre le futur et l’avenir. Le futur prend la suite du présent; il suit ses lois. L’avenir est ce qui ne cesse d’insister dans le présent et de le menacer.

Pour l’aveugle qu’il devient, le monde s’arrête au bout de la canne qui lui sert à éviter les réverbères.
C’est jusqu’à son corps, réduit à la passivité, qui perd non seulement en autonomie mais en matérialité, à moins qu’il ne soit soudainement touché, heurté. Voici quelques-unes des significations les plus évidentes; de plus profondes se feront jour lorsque celles-là seront des réalités et non des théories spéculatives dans votre vie.

Il est inutile que nous nous préoccupions de ce qui est encore très éloigné de notre humanité. Des problèmes immédiats réclament notre attention, problèmes individuels ou collectifs.

En pointant, dans La Condition de l’homme moderne, l’uniformisation et la déshumanisation engendrées par une production et une consommation de masse, la philosophe questionne notre rapport à des objets toujours plus nombreux et obsolètes.

Tout en préservant ce que nous avons appris du réductionnisme et de l’analyse, la méthode scientifique a maintenant besoin d’être élargie pour inclure des voies de participation directe et un savoir qui nous offre une vision des propriétés des ensembles émergeants et cohérent qui constituent le monde naturel.

Même si à vos yeux la situation est confuse et l'horizon sombre, soyez certains que, quand la situation chaotique est généralisée comme à présent, impliquant le monde entier, c'est l'indice de la fin de ces terribles conditions.

Etre introverti signifie en fait, que vous, en tant que personnalité pensante, dirigez toujours votre regard vers votre sensibilité et votre vie pensante intérieure.

Ce n'est pas vivre subjectivement; c'est vivre comme un observateur qui regarde vers l'intérieur. L'école introspective qui suppose un soi ou un élément conscient responsable des diverses conditions qui, comme il est dit, est "conscient de la conscience".

Il faut toutefois se rappeler que, selon la loi, cet entraînement sera cyclique, qu'il aura ses périodes de flux et de reflux comme toute chose dans la nature.

Aux périodes d'activité succéderont les périodes de pralaya; des périodes de contact conscient alterneront avec des périodes de silence apparent.

La remarquable capacité moderne de différenciation et de discernement qui a été si rigoureusement forgée doit être préservée, mais notre défi est maintenant de développer et d’intégrer cette discipline dans un engagement intellectuel et spirituel plus englobant, plus magnanime.

Ce n'est qu'une leçon de mémoire, tout simplement, le "pourquoi" du professeur n'exigeant que des circonstances et non des raisons.

Chaque société d'aventuriers, qui n'ont d'autre but que de faire commerce de tout… Ou comment les émotions deviennent des outils de travail, des objets marchands, qui exigent en retour de l’individu un jeu constant, et souvent inconscient, avec les « règles des sentiments », mais aussi avec lui-même, entre vie privée et vie publique, entre ses « vrais » et ses « faux » moi.

Dès lors, le prix à payer du sourire peut être, par excès d’identification à son travail ou par excès de distance, le burn-out ou le cynisme, c’est-à-dire la « mort émotionnelle ».

Nous réduirions le travail purement machinal de la mémoire à un minimum absolu; et le temps serait employé à développer et à cultiver les sens et les facultés intérieures, ainsi que les capacités latentes.

Ils pourraient revenir à notre œil intérieur – presque à notre sens du toucher, devrait-on dire, - des espaces ontologiques dont nous avons oublié l’existence, des paysages emplis de présences.

Ensemble elles deviennent une intelligence qui n’est pas simplement cérébrale, qui ne calcule pas, mais sent et pense.

Ce qui est nécessaire (pour l’appréciation de la vérité la plus profonde de la beauté) est l’éveil d’une certaine manière de voir, une vision intérieure et une réponse intuitive dans l’âme….et qui partagent la même vision de l’unité, de l’interrelation et de l’interdépendance entre les nations et les peuples. Ses motifs sont élevés, ses méthodes douces, et ses intérêts non égoïstes.

Il est temps d’articuler et de pratiquer une épistémologie de l’amour à la place d’une de séparation.…est la lumière même, et lorsqu’elle agit, le monde est vu comme lumière, et le corps de lumière de toute forme devient graduellement apparent.

L’intuition est un pouvoir supérieur à celui du mental... C’est le pouvoir de la raison pure, une expression du principe bouddhique; elle demeure au-delà du monde de l’égo et de celui de la forme.

La clé du succès réside dans l’unité d’intention, qui émane de la consécration au service de l’humanité et d’un esprit de coopération, de l’amour de groupe et de la conscience de groupe.

Lorsque ce point focal subjectif existe, on peut mettre de côté toutes les dissensions et les frictions personnelles.
Son expérience de l’absence le confronte tout de même au non-être, pourrait-on ajouter. Un gouffre à contempler les yeux grands fermés.

On a appelé « haute liberté » cette expérience, dans la conscience en éveil, de la présence du vrai Soi dans toute autre forme, cette vision de la lumière qui irradie de chaque atome, cette transformation de la perception qui advient quand une vérité devient une propre expérience directe.

De cette multiplicité d'idées, de théories, de spéculations, de religions, d'Eglises, de cultes, de sectes et d'organisations, deux lignes de pensée se détachent.

Pour rencontrer les profondeurs et la riche complexité du cosmos, nous avons besoin de voies de découverte qui intègrent complétement l’imagination, la sensibilité esthétique, l’intuition spirituelle et morale, l’expérience révélatrice, la perception symbolique, des modes de compréhension somatiques et sensuels, un savoir empathique.

Ils sont animés d'un esprit constructif; ils sont les constructeurs de la nouvelle ère.

Il leur est confié la tâche de préserver l'esprit de vérité et de réorganiser les pensées des hommes afin que le mental de l'humanité soit maîtrisé et qu'il assume l'attitude réflexive et méditative qui permettra de reconnaître l'ultérieur développement.

Il réalise que la paix est dans l’harmonie intérieure qui demeure en vérité et non dans un quelconque ajustement extérieur
.



Toutes les droites appartiennent à son auteur Il a été publié sur e-Stories.org par la demande de Joel Fortunato Reyes Pérez.
Publié sur e-Stories.org sur 07.07.2017.
Poeta

Textos :  IL PENDOLO DEI SOGNI...
Il pendolo dei sogni.
*
**
***
**
*
Un cuore pieno di paura sottrae l‟individuo alla sua dignità umana e non gli fa realizzare appieno la sua vera identità, frantuma ogni relazione con se stesso e con gli altri e lo imprigiona.

E‟ attraverso la relazione consapevole del valore della nostra individualità e di quella dell‟altro che ci liberiamo dalle nostre paure, dalle nostre prigioni. Per iniziare questo percorso dobbiamo avere fiducia.

La fiducia libera dalla paura. Infatti le più grandi conquiste dell‟uomo sono state realizzate ponendosi con coraggio verso il mistero.
E il mistero più grande dell‟universo siamo noi.

Discorsi veri più che mai, perché nessuno può dire di essere immune dalla tentazione di disquisire con assoluta convinzione, almeno ogni tanto, della pioggia che rovina il fine settimana, del traffico che rende le strade impossibili, dello stress della vita al giorno d’oggi etc…

Una bomba d’amore, una bomba di tribolazione interiore che ha portato la stesura di testi che mettono a nudo l’essere, i suoi tormenti e le sue rivelazioni.

Devo scoprire il vero valore di me stessa attraverso una qualità relazionale profonda e illuminante, che va oltre ciò che mi viene offerto quotidianamente dalla società in cui vivo.

La tecnologia, la materialità, il potere, il denaro e quant‟altro, sono elementi che mi vengono sottoposti in maniera deviante e distorta, soprattutto illusoria, non certamente in sintonia con la consapevolezza di un individuo che reclama la vera libertà e il vero amore.

L‟empatia, il “contatto”, la comunicazione, sono facoltà, privilegio della natura umana in una dimensione di vita limitata dal tempo e dallo spazio, è vero, ma unica e irripetibile, e per questo infinitamente preziosa.

Il nostro modo di relazionarci con gli altri condizionerà tutta la nostra esistenza e contribuirà a formare la nostra personalità, il nostro essere individuale.

Tutto dipende dalla dimensione della nostra consapevolezza. Tutto dipende dal valore che diamo alla nostra presenza nella realtà.

Ci sono persone che con una coscienza imprigionata corrono tutta la vita per conquistare il nulla. Conquistano il denaro, il potere, la posizione sociale, un beneficio d‟immagine, ma non possiedono il vero contatto con la loro parte più intima: la loro anima, il loro spirito, la loro vera essenza… nel primo caso, l'accessibilità della conoscenza sarebbe vincolata da controlli soggettivi, nel secondo la conoscenza sarebbe incarnata solo in alcuni individui privilegiati.

Lo scritto, come le immagini apparentemente vive della pittura, dà l'impressione di essere provvisto di intelligenza, ma se interrogato sa solo ripetere se stesso all'infinito.

Per questo, il discorso scritto è sordo e rigido, e non si addice all argomentazione filosofica dialettica, ove la ricerca della verità scientifica si sviluppa attraverso l'interlocuzione, per piccoli passi.

Per ogni oggetto conoscitivo si danno cinque aspetti diversi, che rappresentano altrettanti gradi di approssimazione alla sua realtà effettiva: il nome (ònoma), la definizione (logos), l'immagine (éidolon), la conoscenza scientifica (epistéme), la cosa in sé (autò).Il linguaggio umano è intrinsecamente debole: perfino la definizione geometrica è una frase che rinvia indefinitamente ad altre frasi.

Per questo, il solo discorso che ha speranza di raggiungere la verità è quello aperto a trasformarsi continuamente in altri discorsi e disposto ad un continuo confronto.

Le nostre scelte, la nostra morale e la nostra stessa realtà sono enormemente filtrate dalla formazione che abbiamo ricevuto e dal contesto culturale che abitiamo.

Diciamo che anche ammettendo che un’oggettività sulla realtà possa esistere sarebbe comunque improbabile averne accesso.

In quest’epoca, si assiste ad un risveglio religioso, la cui apertura però spesso non avviene verso l’alto, verso il divino, bensì verso il basso e le forze infere.

Perciò occorre il discernimento degli spiriti, per saper distinguere tra le forme tradizionali di religiosità, invece quelle deteriori e diaboliche. Tempi difficili in cui essere poveri.
Tempi difficili in cui essere onesti. Tempi difficili in cui essere liberi pensatori.

La conoscenza non è una cosa, come un libro o una statua, ma, per gli uomini, è disponibile solo in quanto movimento di approssimazione alla cosa; per questo non può essere ridotta ad oggetto; e per questo i media che permettono, esteriormente, di farla sembrare un oggetto, sono radicalmente inadeguati, se si fa l'errore di considerarli una fonte diretta e meccanica di conoscenza, anziché qualcosa di ausiliario.

Non è presente il conflitto tra spiritualità e sensualità (proprio del Trecento e drammatico in Petrarca).

La natura legittima la forza dell‟Amore in tutte le sue forme contro la repressione religiosa e familiare, ma anche contro ogni astratta idealizzazione.

Questo approccio avrebbe il merito di superare le differenze essoteriche e dogmatiche che normalmente sussistono tra le religioni, e consentire di giungere ad una più intima vicinanza tra le varie confessioni.

Naturalmente, ciò non sminuisce affatto l’importanza delle religioni, sul piano essoterico, per condurre l’uomo alla salvezza. Comunque il senso è: va bene tutto, va bene avere le idee confuse, va bene vivere in una realtà fittizia, va bene capirlo e pensare che niente abbia senso, ma smettere di pensare, di ragionare e di immaginare, questo no. Mai. Anche quando non ci si fida nemmeno di se stessi.

L’habitat naturale dell’essere umano oramai è la società e questa è composta da tutto quello che siamo in grado di generare, dai nostri umori e dalle nostre idee.

Il soggetto conoscente è un io autonomo; l'oggetto conosciuto è un mondo di astrazioni, di concetti e di princìpi atemporali, connessi reciprocamente in una maniera non paratattica, ma ipotattica: cioè non in una sequenza temporale, ma in un sistema sempre valido, perché basato su dei criteri unitari.

Noi, oggi, riprendendo il tema fondante della Luce, con la forza di tutte le consapevolezze fin qui acquisite, possiamo tornare a guardare con rinnovato interesse all‟insegnamento del grande padre Eraclito ed a quella sua spinta a considerare il mondo come un qualcosa di grandioso in ogni sua espressione, mai contrapposto in nulla se non solo in apparenza, dove, anzi, ogni elemento si offre ad occasione di sintesi suprema.

In questo dominio l„Uomo e la Natura, assieme posti in assoluta comunione nella contemplazione e nella gloria di Dio, si fanno un tutt‟uno senza più né Bene né Male.

Ma non può, non deve essere, una storia tragica per sempre.
Sono le nostre emozioni. ..al fatto che la nostra mente è dominata sommessamente da una forza che è in grado di soffiare via ogni riflessione, ogni ragione ed è l’istinto animale.

In particolar modo l’istinto di sopravvivenza. Non è un caso che tendiamo a riconoscere il valore straordinario di quelle persone che in nome di un’ideale sono in grado di rinunciare alla loro stessa vita.

Lottare contro gli istinti primordiali è sicuramente più complicato che conviverci, ma siamo solo uomini.

**************


All rights belong to its author. It was published on e-Stories.org by demand of Joel Fortunato Reyes Pérez.
Published on e-Stories.org on 16.06.2017.
Poeta

Textos :  Un Chemin de Vie. Réaliste et responsable.
Un Chemin de Vie.
Réaliste et responsable.



Exister est un fait, vivre est un art. Tout le chemin de la vie, c’est passer de l’ignorance à la connaissance, de la peur à l’amour.En refusant le modèle établi, en rejetant les anciens dogmes, ces êtres qui cherchaient à repousser les frontières du temps, du corps et de la conscience, ont littéralement endossé l’habit d’éveilleurs de conscience.

Le corps humain n’est finalement qu’un véhicule pour notre passage sur terre, un véhicule dont il faut prendre soin bien entendu, mais qui ne traduit pas à lui seul l’essence d’une personne.Découvrons ensemble la fabuleuse constitution de l’être humain.La question est très complexe, mais on peut comprendre la situation générale et saisir la signification de l'occasion offerte; il est possible de faire sortir du bien de la période critique actuelle, et ainsi de promouvoir et de nourrir le développement psychique et spirituel de l'homme.

La vie humaine recèle un enjeu majeur : celui d’une libération, d’une connaissance, d’un salut à obtenir.Cet a pour but d'éveiller ceux qui sont endormis dans leur routine quotidienne, ceux qui oublient qu'ils sont bien plus qu'un corps physique.
Alors cessera la tentative actuelle d'entraver le travail par des comparaisons de méthode et de technique, par la critique et la diffamation, par les mises en garde et le culte de la peur et par l'exclusivité.

Elles justifient quelques paroles de mise en garde et de prudence.
On rappelle aussi que la liberté se conquiert. L’homme ne naît pas libre, il le devient, par un effort de connaissance (travail de l’intelligence) et de maîtrise de soi (effort de la volonté). On retrouve partout l’idée que le chemin spirituel s’enracine dans des règles morales fondamentales et s’épanouit dans l’amour d’autrui.

Bien que vieux de deux mille cinq cents ans, le diagnostic du Bouddha sur ce qui rend l’homme heureux ou malheureux reste vrai. Le constat Socratique sur l’ignorance source de tous les maux est d’une parfaite actualité. Les enseignements d’Aristote sur la vertu et l’amitié n’ont pas pris une ride.

Dans le même temps, nous assistons à un réveil identitaire au sein des grandes traditions et à un retour des certitudes aux formes diverses: fondamentalismes, intégrismes, remplis sectaires.
En général, la difficulté provient d'une stimulation excessive et d'une tension exagérée sur le mécanisme des corps que doivent utiliser les âmes, pour être sensibles à leur environnement.

Celui qui travaille dans le domaine des affaires humaines doit garder tout cela soigneusement à l'esprit s'il veut apprécier avec justesse la crise actuelle et utiliser correctement les splendides occasions qu'elle offre.
Mais, si cette motivation personnelle n'est pas transcendée, la croissance spirituelle peut alors s'arrêter ou diminuer, excepté peut-être dans l'imagination fertile de nos propres esprits, par la formation de formes-pensées venues du plan émotionnel.

Notre monde est malade, mais la crise économique actuelle, qui polarise toutes les attentions, n’est qu’un symptôme de déséquilibres beaucoup plus profonds. La crise que nous traversons est systémique : elle touche tous les secteurs de la vie humaine.
Il serait intéressant ici de se rappeler que l'état de l'humanité à l'heure actuelle n'est pas le résultat d'un seul facteur, mais de plusieurs, qui agissent simultanément entre deux ères.

Je plaide aussi pour une redécouverte éclairée des grandes valeurs universelles – la vérité, la justice, le respect, la liberté, l’amour, la beauté – afin d’éviter que l’homme moderne mû par l’ivresse de la démesure, mais aussi par la peur et la convoitise, ne signe sa propre fin.
Les réponses sont parfois différentes, mais les préoccupations sont identiques, et l’accent est souvent mis sur les mêmes points, à commencer par la situation existentielle de l’homme.

Par conséquent, ils se trouvent bientôt en danger et en difficulté ; leur nature est souvent si impure et si égoïste que les nouveaux pouvoirs qui commencent à se faire sentir et qui ouvrent de nouvelles voies à la prise de conscience et au contact sont mis au service de fins purement égoïstes et prostitués à des objectifs matériels.

Au-delà des concepts, ils y apprennent les règles du débat d’idées et développent leur discernement et une réflexion personnelle.
Ensuite sur le fait que cette voie qui conduit de l’inaccompli à l’accompli, de l’ignorance à la sagesse, de la souffrance à la béatitude, commence par l’introspection.

Certains les croient prématurées, donc indésirables et provoquant une situation délicate ; d'autres, se basant sur le fait que l'humanité est fondamentalement saine, considèrent la présente crise comme inévitable et engendrée par le développement même de l'homme.
Troublantes et parfois indéchiffrables, les coïncidences sont des messagères qui révèlent un sens et une intention de l'univers. En ayant accès à la source de leur création, nous pouvons littéralement réécrire notre destinée.

Contre une vision purement matérialiste de l’homme et du monde.
L'évolution exerce une influence constante sur la substance atomique de toutes les formes existantes.
La forme pensée vivante ainsi construite peut aider à stimuler l'éveil scientifique, et une révélation, qui s'est fait longtemps attendre, sur la relation de l'humanité avec le tout universel. « L'établissement de la fraternité comme un fait défini dans la nature » pourra alors suivre, comme un corollaire naturel.

Offrant sérénité, force et lucidité, elle nous aide aussi à résister aux maux de notre époque : égoïsme, matérialisme, dispersion digitale avec la promesse presque instantanée pour l'espèce humaine de la santé, de la richesse, du pouvoir, du prestige, de la popularité et toutes possessions en suivant seulement certaines simples règles pour le contrôle et l'usage de l'esprit.

Vivre en pleine conscience, c'est régulièrement porter une attention tranquille à l'instant présent.
L'objectif est la réalisation d'un équilibre entre la vie verticale de l'âme sur son propre plan et la vie horizontale de la personnalité infusée par l'âme, dans le monde des hommes.

La stimulation généralisée des facultés supérieures est maintenant possible, et la coordination de la personnalité avec l'âme et l'utilisation correcte de l'énergie peuvent se poursuivre, ceci avec une compréhension et une hardiesse renouvelées.
Il est donc évident que d'immenses changements doivent se produire dans la conscience humaine.

Une attitude d’acceptation, de confiance est nécessaire à la paix de l’âme.



Alle Rechte an diesem Beitrag liegen beim Autoren. Der Beitrag wurde auf e-Stories.org vom Autor eingeschickt Joel Fortunato Reyes Pérez.
Veröffentlicht auf e-Stories.org am 30.06.2017.
Poeta

Textos :  Le punte della sfera...

Le punte della sfera.

Spesso si parla di esperimenti, da cui dipende il futuro della nostra specie, che mettono a dura prova l’uomo stesso, depositario di una verità che nemmeno lui conosce.

La mente gioca brutti scherzi, fa vedere quello che non c’è. E tutto sarebbe più rassicurante, se davvero imperassero le fiabe, quale unica e vera materia di cui è fatta la nostra vita.

E tanti altri piacevoli momenti. Una provocazione che, senza dubbio, va letta fra le righe. Capire se nel nostro passato ci sono stati eventi che hanno generato queste spiacevoli situazioni è molto importante, solo così si potrà essere in grado di vincerle.

Spesso la vita è fatta di cose complicate, di sbandamenti, di passi incerti e di terreno che slitta sotto i piedi, questo deduco…

Formulate le domande, però, la difficoltà sta nel trovare le risposte, probabilmente limitate dalla nostra errata percezione, condizionata dal nostro background e dalla nostra formazione culturale, che potrebbe renderci incapaci di valutare le possibili varianti.

La visione odierna della realtà si basa su forme e immagini dipinte nel passato, riempendo il presente, ma che non ci conducono nel futuro.
Ciò condusse a concepire l'essenza della realtà in una sfera situata al di là dell'esperienza, raggiungibile solamente per via mistica.

Il rischio però è di confondere la fantasia con la realtà storica. Essa può essere anche solo una immagine mentale, ma nel caso che a noi interessa questa rappresentazione diviene o un’immagine concreta o un oggetto.

Ma, a proposito di queste relazioni è essenziale distinguere fra le cose in quanto fenomeni, cioè come date dalla sensibilità, e le cose come pensate dal mero intelletto; giacché, se non si compie questa distinzione, si cade in quella “intellettualizzazione dei fenomeni”.

A prescindere dal campo artistico, qualsiasi rappresentazione è sempre una conoscenza della realtà.
E la conoscenza è sempre una rappresentazione. Il nostro destino non è scritto nella pietra, ma nelle ombre di chi ci ha preceduti, e nei nostri sogni onirici e desideri profondi.

Ciascuno di noi vive mettendo in scena un mito: vedere questo mito, evocare e imparare a dialogare con le immagini degli antenati e dei sogni, significa avviarsi alla guarigione. Svelare le dinamiche del clan familiare ci aiuta a comprendere le nostre inibizioni: si ha in tal modo la possibilità di vivere, creare, essere e amare a partire da quello che siamo veramente.

Quando si parla di linguaggi si entra in un territorio di enorme complessità, tuttavia è intuitivo e per nulla complesso comprendere come la comunicazione possa utilizzare linguaggi tra loro molto diversi.

Alcuni linguaggi utilizzano le parole, altre i suoni, altre le immagini, altre le forme, altre i gesti e i movimenti. I linguaggi di sole parole generano la letteratura e la poesia.

Fino all’ultima e definitiva delusione, epilogo di un mondo che non è poi tanto cambiato, nonostante siano passati secoli. In pratica anche nella costruzione dell’immagine si può dare prevalenza o agli elementi della percezione o a quelli dell’interpretazione.

Si tratta di un vedere con gli occhi invisibili e immateriali della consapevolezza, ma altrettanto reali di quelli materiali, nel senso espresso dal termine inglese “insight” o del tedesco Einsicht, vedere dentro, all’interno.

L’ideale sarebbe quello di avere la possibilità di confrontare una moltitudine di risposte, ancor più se date da personalità diverse tra loro per estrazione culturale, status sociale, esperienze, scelte di vita, credo, età, carattere... la riflessione è la considerazione astratta per cui l'Io si pensa come contrapposto al proprio oggetto, e quindi come limitato da questo, anziché comprendere che l'oggetto è prodotto dall'Io stesso.

Ogni cosa è colta nel suo essere se stessa, nella sua assoluta presenza, nel suo perenne fluire, senza giudizi e pregiudizi, percepita cioè non nella modalità del dovrebbe essere, sarebbe bene che fosse o del potrebbe essere, ma dell’è così.

La riflessione, o “senso interno”, come una delle due fonti di tutte le nostre idee: attraverso la sensazione abbiamo le idee che ci vengono dall'esterno, con la riflessione abbiamo le idee delle nostre operazioni mentali, come percepire, dubitare, credere, ragionare, volere, desiderare ecc.

Uno studio approfondito del proprio albero offre la possibilità di comprendere fino a che punto quello che si pensa, si sente, si desidera o si vive, così come i conflitti e le ferite, possono essere il risultato di un passato familiare, sociale, storico o di un residuo educativo.

In questo problema rientrano capacità di giudizio e di valutazione molto variabili da individuo ad individuo e da epoca ad epoca.
Uno degli strumenti più immediati e più rigorosi ai fini della conoscenza di sé è la meditazione.

Meditare significa letteralmente andare al centro di sé stessi, del proprio Sé profondo, e mettersi in connessione con esso, stabilire un contatto diretto con ciò che vi è di più significativo, con l’assolutamente significativo e l’incondizionatamente presente e reale, dove il significato e la realtà sono di tipo esistenziale – esperienziale, al di là di ogni teoria, di ogni mistica, filosofia, insomma di ogni struttura di pensiero codificata.

La conoscenza intuitiva consente all'individuo la comprensione di un universo unitario e permette all'intelletto di essere parte dell'Essere Infinito. L'intelligenza è adeguata alla considerazione degli oggetti materiali, ma non può affrontare l'essenza della vita o del pensiero.

Non sempre troverete una risposta univoca, ma, di certo, avrete tanto materiale su cui riflettere. Ma l’arte non si definisce perché produce quadri e non automobili, ma perché produce qualcosa di migliore rispetto alla media. Un quadro può essere un’opera d’arte (ma può anche non esserlo) così come anche un’automobile può essere un’opera d’arte.

In ogni settore dell’attività umana vi è un top di eccellenza i cui prodotti rappresentano, in quel settore, delle opere d’arte.

Questo lavoro su di sé permette di ottenere o ripristinare quell’equilibrio e quell’armonia della psiche che costituiscono il presupposto indispensabile per muovere ulteriori passi sulla via della ricerca di sé e della conoscenza di se stessi.

La Verità va ricercata con lo studio, la riflessione, la purezza di vita, la devozioni agli alti ideali e considerano la Verità come una ricompensa alla quale mirare, non un dogma da imporre agli altri con autorità… la tolleranza a tutti, anche agli intolleranti, non come privilegio da concedere, bensì come dovere da adempiere e cercano di rimuovere l'ignoranza, non di punirla.

Se vi parliamo di tutto questo, non è con l'intenzione di giudicare nessuno, né il vostro modo di essere o di vivere! Vogliamo semplicemente dirvi che la vostra civiltà è in difficoltà, tutto ciò deriva solo da una cattiva gestione delle risorse umane.

Vero bene è quindi l'accettazione della razionalità dell'universo; unico male il rifiutarla; fra questi due estremi tutto quanto vive è solo un cumulo di cose indifferenti.

Di certo, della vostra vita attuale vedete solamente violenza, sofferenza e oscurità di coscienza, ma non vedete perché quelli che chiamate "i media" non vi mostrano, o vi mostrano raramente, l'altruismo, la bellezza, la generosità, l'Amore e tutto ciò che gli esseri umani sono in grado di realizzare.

La virtù è nell'agire secondo ragione, unico vero bene per l'uomo e quindi fonte della sua felicità; è, ancora, dominio delle passioni, perché lasciandole libere di predominare nel nostro spirito causano una fatale confusione fra bene e male obnubilando la ragione e allontanandoci dalla felicità.

Non andrete più a cercare fuori perché troverete tutto dentro di voi. Non vedete che tutto in voi si muove, avete l'impressione che le persone, gli animali, la vegetazione e tutto ciò che avete intorno sia statico e immobile.

Tuttavia tutto si muove di continuo e sempre più velocemente, il vostro DNA come tutte le particelle di vita, e se aveste la capacità di percepire questa accelerazione potreste rendervi conto della profonda trasformazione delle persone, della vita e di ciò che siete.

Avete grandi momenti di assenza; constaterete che tali momenti di assenza e di oblio non hanno alcuna relazione con qualche disarmonia o con un cattivo funzionamento del vostro corpo umano, ma sono in totale relazione con le immense trasformazioni e trasmutazioni che vive l'umanità.

Ma questo per voi è difficile comprenderlo perché vi toglie la terra sotto i piedi, toglie la sicurezza del giusto cammino, toglie il paradiso che avete messo davanti agli occhi, e allora rimane il buio…

E’ una parte di voi stessi con cui intuitivamente desiderate riconnettervi.
Come abbiamo condiviso, ci fu un tempo in cui la grandezza di ciò che siete era in piena ascesa, attivo, ancora in forma fisica ma consapevole delle porte interiori, in modo da poter andare e venire liberamente, attraverso lo spostamento della vostra percezione e della vostra coscienza, in altre dimensioni della realtà.


Autore: Joel Fortunato Reyes Pérez
Poeta