Textos :  Fuori da me . (Ensayo)
FUORI DA ME.
Il mare all'interno di una goccia.

ESSERE O NON ESSERE: IL RUOLO DEL DILEMMA IMPLICATIVO NELLA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO.


Raccontano di sentirsi insensibili e di vivere in un mondo irreale. Inoltre, anche le loro percezioni risultano alterate: gli oggetti sembrano molto distanti, appaiono strani, i rumori possono essere più forti di quanto siano in realtà. …invece appare superiore, autosufficiente, dominante, euforico, trionfante (o alternativamente freddo e distaccato). Sente di non appartenere al resto dell’umanità o di far parte di una élite superiore. Il valore della caducità è un valore di rarità nel tempo.

In questo modo possiamo descrivere ciò che avviene quando la nostra mente finisce in un luogo buio e cavernoso, pieno di tutti gli scenari peggiori e più catastrofici possibili e ci fa inevitabilmente saltare a conclusioni terribili quali: esami finali falliti, incidenti aerei e cari delusi… Risultato: ecco il rischio di vedersi rubare informazioni in tempo reale, venderle sul dark web per ottenere un profitto oppure anche usare le informazioni per svuotare i conti bancari degli utenti.

Non contenti, ci ripetiamo che la colpa è degli altri. Prima o poi smettiamo di cercare. Ci sentiamo condannati a vivere una affollata solitudine. Attraverso l’evocazione si tenta di stimolare la motivazione intrinseca del soggetto al cambiamento, una motivazione che appartiene già al cliente e che viene potenziata agendo sulle sue percezioni, i suoi obiettivi e i suoi valori.

La realtà diventa una tela dipinta da gente noiosa che non smette di deluderci. Esiste tuttavia un'altra morte, insieme metaforica e reale, che colpisce ognuno di noi ogni giorno, poiché ogni giorno ci avviciniamo realmente alla nostra morte.
Siamo abituati a pensare che solo impronte digitali e volti siano unici e non replicabili. della fragilità o instabilità emotiva, questa viene considerata come un costrutto multi-dimensionale caratterizzato da oscillazioni intense e frequenti di emozioni che possono presentarsi in presenza o meno di eventi esterni piacevoli o spiacevoli .
L’esigenza sentita di immortalare un evento, di rendere il mondo eterno, di far si che esso sopravviva a quell’istante, porta inevitabilmente ad arrestarlo, a sequestrarlo al momento successivo; togliere il movimento, privare ogni cosa del suo tempo, non preserva dalla morte ma l’attesta e ce la rende visibile come in un oggetto imbalsamato.

La amplificazione della contraddizione: che si fonda sull’ipotesi che alla base di ogni problema comportamentale esista un ambivalenza, una contraddizione tra il comportamento e i valori della persona. Quello che conta è l'uomo, l'uomo ucciso, non il suo colore. Ma al mondo non esistono due cuori anatomicamente uguali per forma e per dimensione, e magari neanche per tono di rosso. Non esistono due risate identiche o due pensieri uguali.

Ascoltarli sarebbe la soluzione
…il massimo grado di espressione: grandiosità, mancanza di sentimenti, perdita di contatto con il sé e il corpo, mancanza di contatto con la realtà, senso di onnipotenza, diffidenza verso gli altri, rabbia espressa, sadismo (anche verso se stesso) e crudeltà. È importante evitare interpretazioni e costruzioni personali del problema. Eppure per capire veramente cosa è stata… il processo di manipolazione e falsificazione che l’ha generata, non serve questa mole di lavoro; di parole ne bastano.

L’essenziale del lavoro del lutto consiste nel vincere la fissazione del desiderio riconoscendo le esigenze ineluttabili della realtà. Si lavora per: accrescere capacità di problem-solving, lavorare sull’irrazionalità di pensieri svalutativi, imparare a vedere la ricaduta come ostacolo prevedibile e gestibile. Ascolto empatico e riflessivo: che realizza, a livello strategico, il primo principio del colloquio di motivazione attraverso ripetizioni, riformulazioni, parafrasi e riflessione dei sentimenti.

Il suo interesse è sempre concentrato sulla materia, sia rappresentata nella vita del corpo - nella girandola della sua percezione, del suo governo e delle sue trasformazioni - sia delineata come sfondo in cui le attività umane si svolgono - nel mondo della vita quotidiana di borgo, città e campagna, nella dialettica dei mestieri delle acque e della terra, nella geografia mentale di una sensibilità umana plasmata da una realtà dura e scabra, generatrice di ansie escatologiche, ombre, insicurezze, paure.

Essa ci forza a tollerare le dissonanze che ci allontanano dall'integrazione, creando quindi un certo tipo di sofferenza e costringendoci a un lavoro, entro parametri più rigidi, di scelta di un « fatto» nuovo di volta in volta capace di dare una forma dentro di noi e sia in grado di trascinarci dal mondo delle percezioni a quello delle emozioni.

La fissazione affettiva si ripercuote sulle immagini con un gioco tragico che confronta l’esistenza reale e l’esistenza immaginaria ed approda alla conoscenza del carattere definitivamente superato dell’attaccamento affettivo.

Le immagini, così, diventano spazio di comprensione e di elaborazione che può essere d'aiuto nella ricerca di una nuova modalità d'integrazione tra il proprio mondo interiore e il mondo relazionale esterno. L'immagine appare come un'integrazione della parola. Diventa dichiaratamente un linguaggio non verbale.

Non è dunque un linguaggio come il parlato ( tra l’altro, manca di un vocabolario), ma può essere considerato un linguaggio metaforico che ha un potere anche superiore a quello parlato, in quanto può articolarsi in forme che sono negate al linguaggio verbale. Esso comunque è un modo simbolico di esprimere dei sentimenti.

Come artista, per me è intrigante scoprire, per esempio, durante l'allestimento di una mostra, come la gente possa percepire, sentire, decifrare le immagini che percepiscono per la prima volta, ma alle quali io attribuisco un significato preciso proprio perché le conosco molto bene anche e soprattutto in termini di processo creativo.

E se estendiamo l'analogia tra la musica e quelle forme narrative che, ad esempio, compaiono nel sogno, appare chiaro come la censura che nel sogno occulta, distorce e deforma l'inarticolato dell'inconscio trasformandolo in un testo suscettibile di interpretazioni, presenti alcune analogie con quella griglia che è la scelta di regole compositive in musica che trasformano rappresentazioni affettive inconsce inarticolate in costruzioni articolate o forme significanti aperte ad una infinità di sensi e capaci, quindi, di veicolare specifici significati.

Tenere il desiderio ben distinto dalla nostalgia dell'origine significa allora resistere all'auspicio profondo del desiderio che mira alla propria abolizione vivendosi come aspirazione a un bene un tempo immediatamente goduto, poi perduto, ed ora promesso a un recuperato possesso.

Tutto ciò implica come suo corollario il postulato della semplicità unitaria dell'originario, della sua immediatezza, considerata come caratteristica reale ma perduta del tempo mitico delle origini, e posta come traguardo finale verso cui tende il desiderio.


Autore: Joel Fortunato Reyes Pérez
Poeta

Poemas :  De cima a sima
Que puede sonar fuera de tono, esto de adorarte...
no, absolutamente no; que me elevas literalmente
al infinito... es abrumadoramente cierto, inobjetable
y explorarlo juntos, es un viaje tan exuberante,
como intenso, asombroso y siempre excitante.

Recorrer la vía Láctea, apreciar Nereida, Casiopea,
mirar la Constelación del Centauro, es tan cautivador,
como los mares y océanos de la querida luna, pero,
mucho menos que la deliciosa e insaciable travesía,
de explorar tu piel y sonidos... confundidos en cada
palmo y curva recorridos, memorizados, degustados.

Imposible trazar un plan de vuelo al infinito,
como insostenible crear un libreto para amarte,
los manjares de ayer, tienen hoy otros recorridos,
vibraciones, secuencias, intensidad, no hay como
imaginar siquiera una secuencia y mucho menos
pretender que la exploración sea satisfactoria...
siempre será incompleta, queda faltando mucho,
no existe saciedad lo suficientemente basta...

Adoro hasta tu sombra, que replica tu voluptuosidad
desde nuevas dimensiones, amo cada huella tuya
sobre mi humanidad y desvarios, y claro que moriría
por continuar amándote incesante de cima a sima,
en una sinfonía simbiótica de gemidos, danza de bocas,
cuerpos, extremidades, derrochando la pasión toda,
conjugando mágicamente la vehemencia de lo tántrico,
de las pausas, de lo inaudible y tan, tan cercano...
Poeta

Poemas de tristeza :  Otra mañana ominosa.
Otra mañana ominosa,
péndulos, los rayos de sol
fustigan el vergel de rosa,
en un sonsonete de hora tras hora.

El aire rancio, el cielo rojo ladrillo
el alma mortecina, de rojo rosa,
viva, encarnada, doliente,
y los caninos chirrían,
y al espíritu, hora tras hora
tic toc, tic toc, fustigan sin perdón.
Poeta

Sonetos :  A bondade de Deus
Deus não se vinga
de quem blasfema.
Deus não é poema
para ser declamado.

Deus quer ficar guardado
dentro do nosso coração
e, no momento adequado,
sair para ajudar um irmão.

Deus não tem preconceito.
Ele quer ver o respeito
reinando entre os seres.

De todos os “deveres”,
amar a Deus é o mais perfeito,
porque iguala os prazeres.

A.J. Cardiais
01/10/2012
Poeta

Cuentos :  Micaela
La volvió a ver y esta vez era urgente, ella había enviudado no hace mucho y José había esperado casi con ansiedad, que pase su duelo, debía mucho respeto además, a la memoria de Pedro, su entrañable amigo de la infancia, con quien creció, jugó, divirtió, compartieron tanta vida y hasta se enamoraron de la misma hermosa jovencita, que llegó de la costa a vivir en el barrio: Micaela, su belleza brotaba desde cualquier ángulo, su piel tostada por el sol, cabellera negra como la noche sin luna, dueña de unos ojos pardos que atrapaban la atención de cada adolescente que tuvo la suerte de conocerla, su figura felina, grácil, inquietante, completaba el embrujo de su presencia y como si fuera poco, su boca… su boca cautivaba con tan solo mirar su deliciosa estructura.
Micaela formó un trío de amistad impresionante con José y Pedro, los entrañables amigos que sabiendo que estaban los dos, perdidamente enamorados de ella, dejaron a que sea ella, quien finalmente decidiera con quien se iría… la espera terminó poco después que culminaron sus estudios secundarios; José tuvo que acompañar a su padre al sepelio de su tía y en la semana que estuvo fuera pasaron muchas cosas, entre ellas lo que él tanto temía, ceder espacio a Pedro y perder la oportunidad de ser el novio de Micaela.
Tan solo un día después del viaje de José, en las fiestas de la ciudad, Pedro y Micaela, que fueron a cada evento que se había organizado, se acercaron mucho más, sin la presencia del amigo con el que guardaba distancias de respeto, hasta que Micaela decidiera y aquella noche de fiesta, ella decidió, que Pedro sea su pareja, como que los juegos pirotécnicos, la música, el jolgorio total, eran en su honor; todos fueron testigos de esa irrupción de amor en esa joven pareja.
Para José, la noticia, fue el inicio de un luto mucho más adusto e introvertido, se distanció de sus amigos y optó por alejarse del pueblo y estudiar en la capital; totalmente concentrado alrededor de su carrera, no pudo evitar enterarse que Pedro y Micaela se casarían… no regresó a su pueblito, aunque se daba los modos para conocer qué sucedía con ellos, en parte por la insistencia de Pedro que nunca dejó de llamarlo y hablarle; entre las pocas llamadas que José aceptó, se enteró por el mismo Pedro, que en un choque en la moto que tuvo a los 14 años, se había lesionado los testículos y no podía tener descendencia.
Sabía por otra parte que Micaela, siendo hija única, moría por tener una familia numerosa, se había confesado de ello con sus queridos amigos; Pedro vivía un suplicio por esa situación, poco después de su matrimonio, sus suegros fallecieron en un accidente automovilístico y la noticia sobre las consecuencias de su lesión se las habían entregado en esos días. Tuvo que esperar un tiempo para compartir su frustración con su mujer, que impresionada al conocerlo, tuvo que resignarse y más tarde, para no renunciar a su inclinación materna, había empezado a buscar alternativas para adoptar un par de muchachitos, si, habían decidido que sean dos y criarlos juntos de una vez.
Le habían entregado la documentación para iniciar los trámites, pero fatídicamente, Pedro fue víctima de un accidente, cuando regresaba a su casa y un auto perdió el control, arrollándolo en la vereda, sobre la cual caminaba absorto, pensando en las adopciones…
José no asistió a los funerales, aunque Micaela se lo pidió, es que debía completar unos exámenes médicos que le exigía el Ministerio, al cual había entrado a trabajar, antes de salir a realizar una especialización en el exterior, se dio los modos sin embargo, para llamarla cada día y noche, para ser paño de lágrimas y llorar con ella a través de un aparato, imaginando su dolor y desconsuelo.
Salió al curso de especialización, y a su regreso continuó trabajando con total dedicación, pues debía realizar de inmediato, capacitaciones a otros funcionarios, para replicar los conocimientos adquiridos y eso le llevo el tiempo suficiente para creer que Micaela estaría mejor, terminó con sus obligaciones y pidió de manera urgente sus vacaciones, se las merecía y además tenía de por medio, toda su vida en vilo, esperando la reacción de su amor por Micaela, que jamás lo dejó de lado, no tuvo reemplazo ni permitió que quede en el olvido.
Hizo los arreglos para tener un almuerzo en un espacio libre de la multitud, que haya privacidad y que pudieran compartir todas las emociones y sentimientos que tenían represados, es que para Micaela también, José era un referente de paz, seguridad, cariño, respeto, ternura y lo necesitaba tanto, mucho más ahora que la ausencia de Pedro era desgarradora y estaba más sola que nunca, las adopciones no podían prosperar para una mujer sola y eso la hundió aún más en tristeza y desolación.
El encuentro fue sublime, dos almas necesitadas en grado sumo, que se conocían de siempre y se esperaban… tantos eventos ocurridos con demasiada rapidez e intensidad, los mostraba ahora mucho más maduros y seguros de lo que querían: Micaela en esos meses aciagos encontró a través del teléfono y los mensajes constantes de José, todo el soporte y aliento que le hizo falta, fue su confidente y él fue capaz de escuchar hasta el más quedo sollozo; por su parte José consiguió que Micaela, sienta que siempre la amó, pero que por lealtad a la profunda amistad con Pedro, aceptó su elección y se alejó -casi derrotado-, tenía que hacerlo, para que su desconsuelo no nublara la felicidad de ellos.
Cuando José llegó ya Micaela esperaba en el saloncito más interno… se fundieron en un solo ser, abrazados hasta sus sombras, lloraron juntos y entre lágrimas, sus mejillas se juntaron para abrir paso a un beso desesperado, casi terminal, interminable también… la pausa necesaria que finalmente llegó, les permitió dejar el restaurante y pasar a las habitaciones de la planta alta, donde se amaron con vehemencia, sin límites, sin tiempo, sin nombres, sin memoria…
Vivieron impetuosamente cada segundo de esos días, irreverentes se olvidaron del mundo y sus prejuicios, había que apagar el dolor y las heridas que dejara Pedro, con todo el amor que él, supo siempre que su amigo José, sería capaz de dar a la hermosa Micaela… no lo mencionaron, porque siempre iba a doler y su felicidad era ahora prioridad, José puso todo su empeño, detalles y amor, para conseguir que Micaela sonriera, vibrara, disfrutara de cada día, desde que despertaba, hasta que cayera rendida dormida en sus brazos.
Las vacaciones extendidas por José terminaron y debía regresar al Ministerio en la Capital a arreglar sus asuntos, más que su trabajo, José tenía mucha expectativa por visitar el Hospital de Especialidades, donde había dejado nuevas muestras de sangre, para encontrar una segunda opinión, es que su vida estaba llegando a su final y sin saber qué ocurriría en su encuentro con Micaela, le apostó a la esperanza, de cualquier manera, de alguna manera quería vivir.
El primer diagnóstico le sentenciaba una Leucemia aguda avanzada, que terminaría con su existencia en menos de un año y a ese momento habían transcurrido poco más de seis meses, no quiso aceptar tratamiento alguno, porque Micaela le esperaba y ella significaba más vida, que lo que ningún tratamiento podría brindarle.
Llegó al Hospital y junto al sobre con los resultados de sus exámenes, se agudizaron los síntomas y aparecieron los más críticos; cuando había abandonado el pueblito, tenía ya claras demostraciones de cansancio, debilidad, falta de apetito, que supo disimular con Micaela, aduciendo que era una gripe muy fuerte, pero en el hospital tuvo que pedir un baño, para descargar su primera hemorragia de sangre a través del vómito, que le hizo perder el sentido.
Cuando habló con Micaela, ya internado en el Hospital y recuperado en una sala de observación, no pudo hacer la menor mención de su condición de salud, porque ella no cabía de felicidad, hablaba llena de contento, es que ella también había vomitado y tenido mareos, pero debido a su condición de embarazo, sí, estaba embarazada y se sentía una mujer bendecida, alegre, recuperando esa aura de bienestar y luz que contagiaba, iba a tener un hijo, dios, la vida, el universo de alguna manera estaba gestando también alguna compensación para todos…
La fiebre, dolores óseos y hemorragias de los siguientes días, fueron tan violentas que apenas le permitieron escribir, para disimular su incapacidad de hablar por teléfono con su amada Micaela, sin dejar en evidencia su terrible condición de enfermedad, le dijo que estaba afectado a su garganta y que tenía una tos muy fuerte, por lo que prefería escribir en el chat, de manera esporádica… alcanzó también a escribirle una carta, donde detalló entre desvaríos sus vivencias, su pedido fervoroso, para que su hijo se convierta en aliento, ilusión...
Cuando replicó el curso que realizó con excelencia en el extranjero, entendió que podía así retribuir la confianza, por haber sido beneficiado con ese viaje de estudios y si la vida le brindara la oportunidad, quería estar seguro, de dejar sembrado en el vientre de Micaela, más que un hijo: vida… aquella que no puede morir, como la esperanza, como las ganas de perseguir los sueños más preciados, como José, que había alimentado su amor por ella, aun en la desesperanza, en la distancia, en el casi olvido… también en esto, le quedaba entre muecas de dolor por la enfermedad, la sonrisa satisfactoria de lograrlo, porque ese hijo que crecía en Micaela, fue concebido con todo el amor, en la entrega total de sentimientos cultivados como un sublime ceremonial …
No iba a poder ofrecerle un matrimonio de ensueño, tampoco la casita añorada, pero si, la vida, las risas nuevas, los ojitos límpidos sonriendo y haciendo sonreír, porque iban a convertir a Micaela en esa madre perfecta, con la que ella tanto soñó…
Poeta

Poemas de amor :  SE UMA PALAVRA CHEGASSE
Se chegasse uma palavra para te conquistar
Se chegasse um simples olhar para te atrair
Se chegasse um único beijo para te amar
Se chegasse um gesto para aos teus pés cair.

Procuraria numa palavra simples, a mais bela
Para que não pensasses que tudo era fantasia.
Se pintor eu fosse, faria a mais bela aguarela
Tu serias para mim de todas, a mais bela poesia.

Se necessário for, por ti arrasarei montanhas
Vaziarei os Oceanos para te poder encontrar
Quando o amor é forte, não existem artimanhas
Tudo farei para te ter nos meus braços e te beijar.

Conquistarei a mais bela praia de areia a mais fina
Para nela só nós dois podermos livremente passear.
Pela madrugada mergulharmos nessa enorme piscina
Depois rolarmos nossos corpo e fazer amor ao Luar

A. da fonseca
Poeta

Poemas surrealistas :  ALMA VOGANDO AOS VENTOS
Aproveitando o sol que hoje brilhava
Fui visitar a capital, locais turísticos,
Ao museu Grévin para ver se eu estava
Mas não o que vi é só para os ricos.

Fui visitar a Torre Eiffel, aquilo é só metal
E metal é preciso para no restaurante almoçar,
Na verdade é uma obra que não tem rival
Como tudo por ali era caro pus-me a andar.

Fui depois até ao Arco do Triunfo sempre a pé.
Fui a Montmartre para visitar o sagrado coração.
Enganei-me entrei por trás e o sagrado outro é...
Visitei os pintores ali pertinho, mesmo à mão.

Mas tudo isto os estrangeiros vão visitar.
Queria visitar algo onde nem todos possam ir.
Dei a volta à capital,vi coisas de beleza ímpar,
Fui visitar a morgue e creiam, fartei-me de rir

Abri uma gaveta bem fresquinha, que surpresa!
A pessoa que lá estava bem ao abrigo do calor
Não vão acreditar vão rir até, tenho a certeza,
Essa pessoa que lá se refrescava era eu, este amor.

Fechei a gaveta admirado de ali me encontrar
Reflecti à minha vida dos meus últimos tempos
Cheguei à conclusão que não existo, fiquei a pensar,
Agora sei, eu não sou eu, sou alma vogando aos ventos. 



A. da fonseca
Poeta

Sonetos :  Caco de Vidro
Gosto do poema selvagem;
do que arranha a imagem
e irrompe das entranhas
gritando para as montanhas:

Hei de chegar bem alto!
Gosto de poema do asfalto;
de poema andarilho,
que foge do trilho...

Gosto do poema quase rústico;
do não arquitetado,
do não planejado...

Gosto do poema caco de vidro
que, além de cortar,
ao sol consegue brilhar.

A.J. Cardiais
16.08.2016
Poeta

Poemas :  Adicto, adicto, adicto
Adicto, adicto, adicto
Adicto a tus besos y a tu piel
Adicto a libar de tu cuerpo la miel
Adicto a las montañas de tu cuerpo
Adicto a las flores de tu jardín
Adicto a las protuberancias
De tus volcanes
Adicto a los aromas de tus flores
Adicto a tu cuerva enramada
Adicto a tus gemidos de amor
Adicto al vaivén de tus caderas
Adicto a los gajos de tu fruta
Adicto a las secreciones de tu cuerpo
Adicto a tu cabellera ensortijada
Adicto a tus manos inquietas
Que recorren mi cuerpo y su saeta
Adicto a tu boca que con pasión
Succiona la leche de mi flor
Adicto a tu amor
Que me hace perder la razón
Adicto, adicto, adicto a ti
ECM 18082016
Poeta

Poemas de desamor :  No hay trato
Lo lamento,
usted y yo no podemos hacer un trato
si lo que yo le pido es para usted demasiado
o si lo que usted me ofrece no es suficiente,
por más ilusorio que suene;
por más que se desee,
una sociedad en tal desacuerdo
estará siempre condenada al fracaso;
y con una inversión tan valiosa,
es mejor mantenerla segura.

Héctor H. García
Poeta