Sonetos :  Soneto Insignificante
Soneto Insignificante
Nem tudo é comida,
nem tudo é bebida,
nem tudo tem porquê
ou por causa...

Nem tudo casa,
nem tudo rima.
Nem tudo cria asa
e fica por cima.

E agora José?
Jacaré no seco anda,
caranguejo anda de lado...

Eu mergulhei no passado
e vi um poeta dizendo:
o insignificante é o significado!

A.J. Cardiais
21.01.2017
imagem: google (Zé Limeira - o poeta do absurdo)
Poeta

Poemas :  TEXTO SURREALISTA
TEXTO SURREALISTA
Autor: Antonin Artaud
Francia 1896-1948


En 1920 radicó en París y publicó los primeros versos bajo el título "Trictac del ciel" en 1924. Escribió ensayos, guiones de películas y su sobresaliente obra poética "El ombligo de los limbos".
En el año de 1936, su interés por la cultura solar lo llevó a convivir con los indios Tarahumaras en México.
Después de varios años de reclusión psiquiátrica, publicó en 1947 el ensayo "Van Gogh le suicidé de la Société" , galardonado al año siguiente con el Prix Saint-Beuve. Este escrito fue Publicado en "La Révolution Surréaliste", N° 2 (1925) y es...
Versión de Aldo Pellegrini



Texto surrealista

El mundo físico todavía está allí. Es el parapeto del yo el que mira y sobre el cual ha quedado un pez color ocre rojizo, un pez hecho de aire seco, de una coagulación de agua que refluye.Pero algo sucedió de golpe.
Nació una arborescencia quebradiza, con reflejos de frentes, gastados, y algo como un ombligo perfecto, pero vago y que tenía color de sangre aguada y por delante era una granada que derramaba también sangre mezclada con agua, que derramaba sangre cuyas líneas colgaban; y en esas líneas, círculos de senos trazados en la sangre del cerebro.
Pero el aire era como un vacío aspirante en el cual ese busto de mujer venía en el temblor general, en las sacudidas de ese mundo vítreo, que giraba en añicos de frentes, y sacudía su vegetación de columnas, sus nidadas de huevos, sus nudos en espiras, sus montañas mentales, sus frontones estupefactos. Y, en los frontones de las columnas, soles habían quedado aprisionados al azar, soles sostenidos por chorros de aire como si fueran huevos, y mi frente separaba esas columnas, y el aire en copos y los espejos
de soles y las espiras nacientes, hacia la línea preciosa de los seno, y el hueco del ombligo, y el vientre que faltaba.
Pero todas las columnas pierden sus huevos, y en la ruptura de la línea de las columnas nacen huevos en ovarios, huevos en sexos invertidos.
La montaña está muerta, el aire esta eternamente muerto. En esta ruptura decisiva de un mundo, todos los ruidos están aprisionados en el hielo; y el esfuerzo de mi frente se ha congelado.
Pero bajo el hielo un ruido espantoso atravesado por capullos de fuego rodea el silencio del vientre desnudo y privado de hielo,
y ascienden soles dados vuelta y que se miran, lunas negras, fuegos terrestres, trombas de leche.
La fría agitación de las columnas divide en dos mi espíritu, y yo toco el sexo mío, el sexo de lo bajo de mi alma, que surge como un triángulo en llamas.
Poeta

Poemas :  El amor natural
Sólo existe
un amor natural
e indestructible
y es el que nace
con la vida misma.
El amor que se construye
si lo incendias,
naturalmente...
se hará cenizas.

Héctor H. García
Poeta

Poemas de amor :  nadia te ame y te amo
nadia la que supe amar
la que siempre ame
amor mio
nadia mia
te espero porsiempre
por cada momento de nuestras fantasias
te amo por siempre
en cada instante de nuestra piel
en tu contacto astral
en tu libido de sentirte aqui y ahora
Poeta

Poemas :  Poesia: arte, dança e luta
Poesia: arte, dança e luta
A poesia é um sentimento
que o poeta coleta no vento.
Vem como um perfume
ou como um vagalume
fora da noite.

A poesia é como um açoite
em determinados momentos da vida.
E o poeta, como bom escravo,
nunca fica bravo:
transforma numa coisa divertida
esta labuta.

Poesia é como capoeira:
hora é arte, hora é dança, hora é luta.

A.J. Cardiais
23.01.2017
imagem: google
Poeta

Textos :  La luce e l'ombra dell'uomo.
La luce e l'ombra dell'uomo.

Il desiderio di sapere, se diventa un’ossessione, può essere inoltre un ostacolo, un elemento a contrasto della saggezza e quindi della felicità… Potrei affermare che si tratta di un’inclinazione personale, con cui si nasce, non penso che possa essere acquisita o insegnata…

Si ispira alle forme della natura, ai riflessi di luce: i suoi vetri sono trasparenti, incolori, trasmettono una sensazione di purezza e luminosità, catturano ed espandono la luce e i colori dell’ambiente circostante.

il soggetto si dissolve in un ordine astratto di punti, divenendo ai nostri occhi una presenza-fantasma, incorporea, quasi immateriale, dipendente dai movimenti dell’osservatore e dal gioco della luce.

L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio.

L’ordinario ha una sua “forza” intrinseca e magneticamente ci attrae e riporta a sé. Eppure, allo stesso tempo, l’insoddisfazione spinge in noi verso qualcos’altro, oltre ciò che già esiste e ci contiene e costringe.

In questo gioco senza fine, nella maggior parte dei casi a vincere è il ripiego sull’esistente, la normatività dell’ordinario. Si generano in tal modo molte routine mentali che mostrano un significativo livello di ripetizione e prevedibilità.

Oltre a risuonare con gli altri e a simulare i loro comportamenti e le loro scelte, noi diveniamo progressivamente parte di molteplicità condivise. La consapevolezza della propria psico-fisicità e l'incontro esistenziale con innumerevoli altre unità umane si pongono come valori cardine nell'avventura della vita. Un deserto onirico, dove i confini rimangono incerti e si dilatano all'infinito.

Un universo parallelo di spiriti, fate e demoni in cui spetta al mondo vegliare sulla vita e sulla morte. Ci giochiamo la nostra esperienza di noi stessi e del mondo, di fatto, in una continua tensione tra “noi” e “io”.

Possiamo sostenere che l’individuazione di ognuno si realizza in quella tensione. Pur appartenendo a una comunità a cui cerchiamo in ogni modo di essere conformi, siamo di continuo capaci di forzare la mano e di operare estensioni e trasgressioni.

Intendo dire che ogni scrittore, per sua natura, sia in grado di osservare, capire e, a suo modo, spiegare la realtà con un’intensità che gli altri forse non hanno.

La corporeità dell'Uomo è lo status specifico dell'esistere. Il duplice attacco al soggetto, ora ridotto a circuiti di stimolo-reazione neurobiologici, ora “dissolto” in una serie di relazioni impersonali nella connessione permanente dei social network trova una diga nell’esperienza personale dell’incontro con l’altro: è la «rude alterità dell’altro».

E chissà che non ci attendano in futuro delle profonde mutazioni biologiche del genere umano, che sempre più insistentemente vengono preconizzate, generate dall'azione venefica delle tecnologie postindustriali sugli organismi viventi, dallo sviluppo incontrollato dell'ingegneria genetica o dai problemi della clonazione.

Non parlo poi del trionfo annunciato dai futurologi della cibercultura, che promette l'inevitabile integrazione in un unico organismo dell'intelletto umano e di quello cibernetico, e la radicale de-umanizzazione del mondo futuro.

La fragilità dell’umano appare irriducibile – non possiamo aggirare il dato – ma non è irrifiutabile: se curiamo e accogliamo i nostri simili (a partire dai loro corpi) l’umano “rifiorisce”, altrimenti “muore”. Perché non si perda la memoria mentre si transita verso il futuro, per aprire spazi a chi ha cose nuove da dire. Perché quando tutto sta per cambiare il rischio più alto è che nulla cambi.

Quante volte ci capita di voler mettere in discussione l’ordine che prende una certa situazione e di non riuscirci, in quanto l’attrazione ad adeguarsi all’altro o agli altri prevale sulla nostra tentazione a trascendere quell’ordine e a sopraelevarci.

Allo stesso tempo accade di aspettarci che qualcun altro nel nostro gruppo ci venga incontro quando prendiamo una posizione pionieristica, o originale e discontinua, ma guardandoci intorno non vediamo nessuno, o meglio vediamo occhi bassi, atteggiamenti indifferenti e silenzi tenaci, ritrovandoci così in solitudine.

In sostanza e a mente di quanto sopra, nell’individuo è ipotizzata l’esistenza di due funzioni generali: l’una statica (consapevolezza), l’altra dinamica (attenzione) la quale si concretizza, di volta in volta (per quel che ci riguarda sia in stato di veglia, sia durante alcune fasi del sonno), in quello che potremmo chiamare un vettore attentivo il quale svolge il compito di “portare la consapevolezza” sugli oggetti sui quali si fissa.

Ciò è facilmente verificabile tramite l’auto-osservazione. Siamo in una stanza e sappiamo d’esserci. Nel medesimo tempo, osserviamo gli oggetti che ci circondano (o che popolano la nostra psiche, in caso d’attenzione introvertita) portando su di essi la nostra attenzione.

In tal caso, l’attenzione si comporta come una sonda. Sonda che noi possiamo spostare su uno qualsiasi degli oggetti presenti. Come spostiamo la sonda da un oggetto all’altro, noi ci spostiamo con essa tanto che, spesso, la sonda indugia talmente su di uno specifico oggetto che noi ci perdiamo in esso.

Nell’identificazione a massa l’individuo accetta una serie di credenze, aspettative, desideri, speranze, supponendo che corrispondano a una realtà oggettiva, ma che in realtà sono influenze, condizionamenti e imposizioni sul suo meodo di essere e vivere. In quelle situazioni l’individuo rinuncia al proprio modo di vivere ed essere personale e si consegna al condizionamento e alle suggestioni degli altri.

L’identificazione a massa, d’altra parte, risponde al bisogno di evitare il terrore che ogni individuo prova a sentirsi separato dagli altri, dal gruppo di appartenenza e dalla massa stessa. Nel tempo attuale le tecnologie della comunicazione e la pervasiva omologazione degli immaginari sembrano ricreare conformismi e omologazioni neo-tribali, tacite e spesso inconsapevoli.

Tutto questo tende a ridurre la nostra plasticità e libertà. Se la grande ragnatela della rete diventa l’ambiente comune che costituisce l’insieme degli stimoli che riceviamo, con stimoli simili è più probabile che si abbiano comportamenti simili.

Il fatto è che il conformismo vincola, ostacola, a volte neutralizza la creatività. Impotenza del fare, dell’agire, nel contare ma anche nel pensare e nel ritenere di potere decidere. Tutti questi sentimenti del presente interagiscono e si rinforzano vicendevolmente, cristallizzandosi nella paura da marginalità, di cui le formazioni politiche populiste sono al contempo bacini di accoglienza e vettori di moltiplicazione.

Si tratta piuttosto dell’effetto di sdoganamento che il ripetere, sboccato e slabbrato, di certi termini assume rispetto alla fantasia di una licenza assoluta che, da ricorso incontrollato e compulsivo alla parola, si tramuta in una sorta di invito a passare ai fatti.

Rispettabilità di superficie, banalizzazione culturale, gregarismo subalternizzante e bigottismo sociale sono indici di mancanza di autonomia. Il suo difetto è, va da sé, segno di dipendenza da un “qualcosa” o un “qualcuno” che non offrono soluzioni reali ma solo compensazioni occasionali. Il potere di questo regime tirannico non è potere sulle cose ma sugli uomini.

Il partito creando: "un mondo di paura, di tradimenti e di torture, un mondo di gente che calpesta e di gente che è calpestata, un mondo che diventerà non meno, ma più spietato, man mano che si perfezionerà... Abbiamo abolito i legami tra figli e genitori, tra uomo e uomo... Perché arriverà sempre il momento in cui un buon medico dovrà ammettere di non poter andare avanti.

Da quel momento in poi si entra in un territorio in cui l’arte medica non ha più alcuna giurisdizione. E se la scienza chiede, in tutta legittimità, di essere libera nel suo operato da ogni eccessivo condizionamento ideologico o religioso, essa deve avere l’umiltà di ritirarsi al cospetto della Soglia al di là della quale solo un “liberato in vita” ha diritto d’asilo.

Se si ha difficoltà a immaginare che l’universo non è solido, ma è fatto di luce, non ci dobbiamo preoccupare. La vostra mente ha creduto alla versione “solida” per lungo tempo, e verrà senza dubbio turbata da questa nuova possibilità. E’ bene lasciare la vostra mente a rilassarsi con questa idea per un po’.

La luce non cambia mai o modifica il messaggio che sta portando. Egli è la pietra angolare dell'essere, l'unico criterio infallibile della verità di tutto ciò che esiste, il punto di partenza e quello di arrivo del nostro pellegrinaggio terreno. Il pensiero deve sforzarsi di riviverle nel loro momento originario, mettendo da parte ogni pregiudizio aprioristico.

Proprio quest'ultima fase del pensiero , che lo trova impegnato a mostrare come a partire dalla coscienza si costruisca il mondo e a cercare di render conto dell'intersoggettività e storicità in cui esso ci è dato, costituisce oggetto di studio e di vivo dibattito da parte dei filosofi…


Todos los derechos de „La luce e l'ombra dell'uomo.“ pertenecen a su autor (Joel Fortunato Reyes Pérez).
Ha sido publicado en e-Stories.org a solicitud de Joel Fortunato Reyes Pérez
Publicado en e-Stories.org el 22.08.2016.
Poeta

Poemas :  Muchacha Ojos de Papel
Muchacha ojos de papel, adonde vas?
quédate hasta el alba.
Muchacha pequeños pies, no corras más,
quedate hasta el alba.
Sueña un sueño despacito, entre mi manos,
hasta que por la ventana suba el sol.
Muchacha piel de rayón, no corras más,
tu tiempo es hoy...
Y no hables mas, muchacha corazon de tiza,
cuando todo duerma te robaré un color.
Muchacha voz de gorrión, adonde vas?
quédate hasta el dia.
Muchacha pechos de miel, no corras mas,
quedate hasta el dia.
Duerme un poco y yo, entretanto, construiré
un castillo con tu vientre,
hasta que el sol, muchacha, te haga reír,
hasta llorar, hasta llorar.
Y no hables mas, muchacha corazon de tiza,
cuando todo duerma te robaré un color


[img width=300]http://bucket1.glanacion.com/anexos/fotos/26/1493826h765.jpg[/img]

Cristina Bustamante Musa inspiradora del poeta ella es La Muchacha Ojos de Papel


Por Luis Alberto Spinetta
Poeta

Poemas :  pessoas
PESSOAS

Existem pessoas sempre
prontas a serem servidas,
a vida lhes aprimorou
no estender a mão
e cobrar,
cobram tudo de todos,
a começar de Deus.

Existem pessoas sempre
prontas a servir,
e se preocupam
incessantemente
em aprimorar sua missão
para se sentir mais
útil e feliz.

Existem pessoas que
Percebendo isto,
Imaginam:
“essas pessoas precisam de direção,
precisam de quem as oriente
e transforme
em fonte de produção e riqueza
Poeta

Poemas :  Desassistência
Desassistência
Danço uma dança
de ideias e palavras
iluminadas de ritmo,
mas presas como escravas...

Se tirar uma;
a dança perde o sentido...
Tudo está envolvido:
o amor, a flor, os costumes...
Todos são vagalumes,
nesta escuridão.

Todos são sim e não
nessa desconstrução.
Sinais de uma construção desassistida.
Sinal de que a vida
está dando seu sinal.
E ponto final.

A.J. Cardiais
07.01.2017
imagem: google
Poeta

Poemas :  ESTOY TRISTE
ESTOY TRISTE
Autora: Else Lasker-Schuler
Alemania 1869-1945


Poeta, novelista y artista plástica alemana nacida en Elberfeld.
En 1894, se trasladó a Berlín, estudió pintura en la escuela de Simon Goldberg. En 1902 publicó su libro de poemas de corte expresionista bajo el título de "Styx".
En 1932,recibió el Premio Kleist por el conjunto de su obra, y en este mismo año emigró a Suiza. Esta obra es versión de Sonia Almau


Estoy triste

Tus besos oscurecen, sobre mi boca.
Ya no me quieres.

¡Y cómo viniste!
Azul a causa del paraíso;

En torno a tus más dulces fuentes
Revoloteó mi corazón.

Ahora quiero maquillarlo,
Igual que las prostitutas
Colorean de rojo la rosa marchita de sus caderas.

Nuestros ojos están entornados,
Como cielo agonizante

Ha envejecido la luna.
La noche ya no despertará.

Apenas te acuerdas de mí.
¿A dónde iré con mi corazón?
Poeta