Textos :  Fuori da me . (Ensayo)
FUORI DA ME.
Il mare all'interno di una goccia.

ESSERE O NON ESSERE: IL RUOLO DEL DILEMMA IMPLICATIVO NELLA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO.


Raccontano di sentirsi insensibili e di vivere in un mondo irreale. Inoltre, anche le loro percezioni risultano alterate: gli oggetti sembrano molto distanti, appaiono strani, i rumori possono essere più forti di quanto siano in realtà. …invece appare superiore, autosufficiente, dominante, euforico, trionfante (o alternativamente freddo e distaccato). Sente di non appartenere al resto dell’umanità o di far parte di una élite superiore. Il valore della caducità è un valore di rarità nel tempo.

In questo modo possiamo descrivere ciò che avviene quando la nostra mente finisce in un luogo buio e cavernoso, pieno di tutti gli scenari peggiori e più catastrofici possibili e ci fa inevitabilmente saltare a conclusioni terribili quali: esami finali falliti, incidenti aerei e cari delusi… Risultato: ecco il rischio di vedersi rubare informazioni in tempo reale, venderle sul dark web per ottenere un profitto oppure anche usare le informazioni per svuotare i conti bancari degli utenti.

Non contenti, ci ripetiamo che la colpa è degli altri. Prima o poi smettiamo di cercare. Ci sentiamo condannati a vivere una affollata solitudine. Attraverso l’evocazione si tenta di stimolare la motivazione intrinseca del soggetto al cambiamento, una motivazione che appartiene già al cliente e che viene potenziata agendo sulle sue percezioni, i suoi obiettivi e i suoi valori.

La realtà diventa una tela dipinta da gente noiosa che non smette di deluderci. Esiste tuttavia un'altra morte, insieme metaforica e reale, che colpisce ognuno di noi ogni giorno, poiché ogni giorno ci avviciniamo realmente alla nostra morte.
Siamo abituati a pensare che solo impronte digitali e volti siano unici e non replicabili. della fragilità o instabilità emotiva, questa viene considerata come un costrutto multi-dimensionale caratterizzato da oscillazioni intense e frequenti di emozioni che possono presentarsi in presenza o meno di eventi esterni piacevoli o spiacevoli .
L’esigenza sentita di immortalare un evento, di rendere il mondo eterno, di far si che esso sopravviva a quell’istante, porta inevitabilmente ad arrestarlo, a sequestrarlo al momento successivo; togliere il movimento, privare ogni cosa del suo tempo, non preserva dalla morte ma l’attesta e ce la rende visibile come in un oggetto imbalsamato.

La amplificazione della contraddizione: che si fonda sull’ipotesi che alla base di ogni problema comportamentale esista un ambivalenza, una contraddizione tra il comportamento e i valori della persona. Quello che conta è l'uomo, l'uomo ucciso, non il suo colore. Ma al mondo non esistono due cuori anatomicamente uguali per forma e per dimensione, e magari neanche per tono di rosso. Non esistono due risate identiche o due pensieri uguali.

Ascoltarli sarebbe la soluzione
…il massimo grado di espressione: grandiosità, mancanza di sentimenti, perdita di contatto con il sé e il corpo, mancanza di contatto con la realtà, senso di onnipotenza, diffidenza verso gli altri, rabbia espressa, sadismo (anche verso se stesso) e crudeltà. È importante evitare interpretazioni e costruzioni personali del problema. Eppure per capire veramente cosa è stata… il processo di manipolazione e falsificazione che l’ha generata, non serve questa mole di lavoro; di parole ne bastano.

L’essenziale del lavoro del lutto consiste nel vincere la fissazione del desiderio riconoscendo le esigenze ineluttabili della realtà. Si lavora per: accrescere capacità di problem-solving, lavorare sull’irrazionalità di pensieri svalutativi, imparare a vedere la ricaduta come ostacolo prevedibile e gestibile. Ascolto empatico e riflessivo: che realizza, a livello strategico, il primo principio del colloquio di motivazione attraverso ripetizioni, riformulazioni, parafrasi e riflessione dei sentimenti.

Il suo interesse è sempre concentrato sulla materia, sia rappresentata nella vita del corpo - nella girandola della sua percezione, del suo governo e delle sue trasformazioni - sia delineata come sfondo in cui le attività umane si svolgono - nel mondo della vita quotidiana di borgo, città e campagna, nella dialettica dei mestieri delle acque e della terra, nella geografia mentale di una sensibilità umana plasmata da una realtà dura e scabra, generatrice di ansie escatologiche, ombre, insicurezze, paure.

Essa ci forza a tollerare le dissonanze che ci allontanano dall'integrazione, creando quindi un certo tipo di sofferenza e costringendoci a un lavoro, entro parametri più rigidi, di scelta di un « fatto» nuovo di volta in volta capace di dare una forma dentro di noi e sia in grado di trascinarci dal mondo delle percezioni a quello delle emozioni.

La fissazione affettiva si ripercuote sulle immagini con un gioco tragico che confronta l’esistenza reale e l’esistenza immaginaria ed approda alla conoscenza del carattere definitivamente superato dell’attaccamento affettivo.

Le immagini, così, diventano spazio di comprensione e di elaborazione che può essere d'aiuto nella ricerca di una nuova modalità d'integrazione tra il proprio mondo interiore e il mondo relazionale esterno. L'immagine appare come un'integrazione della parola. Diventa dichiaratamente un linguaggio non verbale.

Non è dunque un linguaggio come il parlato ( tra l’altro, manca di un vocabolario), ma può essere considerato un linguaggio metaforico che ha un potere anche superiore a quello parlato, in quanto può articolarsi in forme che sono negate al linguaggio verbale. Esso comunque è un modo simbolico di esprimere dei sentimenti.

Come artista, per me è intrigante scoprire, per esempio, durante l'allestimento di una mostra, come la gente possa percepire, sentire, decifrare le immagini che percepiscono per la prima volta, ma alle quali io attribuisco un significato preciso proprio perché le conosco molto bene anche e soprattutto in termini di processo creativo.

E se estendiamo l'analogia tra la musica e quelle forme narrative che, ad esempio, compaiono nel sogno, appare chiaro come la censura che nel sogno occulta, distorce e deforma l'inarticolato dell'inconscio trasformandolo in un testo suscettibile di interpretazioni, presenti alcune analogie con quella griglia che è la scelta di regole compositive in musica che trasformano rappresentazioni affettive inconsce inarticolate in costruzioni articolate o forme significanti aperte ad una infinità di sensi e capaci, quindi, di veicolare specifici significati.

Tenere il desiderio ben distinto dalla nostalgia dell'origine significa allora resistere all'auspicio profondo del desiderio che mira alla propria abolizione vivendosi come aspirazione a un bene un tempo immediatamente goduto, poi perduto, ed ora promesso a un recuperato possesso.

Tutto ciò implica come suo corollario il postulato della semplicità unitaria dell'originario, della sua immediatezza, considerata come caratteristica reale ma perduta del tempo mitico delle origini, e posta come traguardo finale verso cui tende il desiderio.


Autore: Joel Fortunato Reyes Pérez
Poeta

Textos :  Gravedad
Apaga la luz, hoy estoy cansado de ver, y quita el espejo de mi cuarto, quita la estampillas del sobre, quita mis prendas del armario, quita el silencio de mi cabeza, quita los errores y los méritos, quita el dolor y la nostalgia, y quítate la ropa y ven conmigo aquí.
Hoy podemos ser sinceros, ya no necesitamos ser los mismos de antes, ni querer ser los nuevos del futuro, porque estamos desnudos y tu mirada puede penetrar más que cualquier simulación sexual, y tu sonrisa puede hacer sentir más que cualquier golpe literario externo y expuesto por personas que no nos incumben más.
Yo no quiero volver a nacer ni quiero terminar de morir, aguarda un momento y guarda éste que vivimos ahora, no dejes de mirar lo que hay y no intentes nunca tenerlo, somos eternos, y la eternidad se envuelve en segundos sin tiempo ni espacio, tú sabes de lo que hablo.
Caminando encontré un río azul y tiré el candado con promesas que nunca dijimos pero pensamos, no lo necesitamos tampoco, ni necesitamos el aire, ni la tierra, ni los huesos ni los cuerpos, no hay nada que dimensionar, y no dimensionaremos nada ni cuantificaremos nada, porque ellos decían que no había un por siempre, y yo nunca lo negué.
Paseemos por el bosque que no tiene nada, que está vacío como nuestros cuerpos ahora, es momento de empezar a talar el árbol que nunca plantamos por miedo a que se cayera, pero ahora no hay miedo de nada, y me podrás decir entonces lo que por miedo nunca dijiste o podremos entrar juntos y volver a no empezar.
Hay un lugar que sólo nosotros conocemos y no hemos pisado jamás, y no existe en cuentos fantásticos nu en historias de amor ni de tragedia, no hay balanzas ni alabanzas, ni prendas que nos contengan ni ataduras que nos aten, sólo estamos tú y yo, y lo estaremos sin estar, así que... ¿Quieres ir?
Sujétame.
Poeta

Textos :  Regresiones
La copa se ha quedado vacía, igual que los buenos deseos dichos entre dientes por personas ajenas al círculo en el que frecuentemente me encierro.
Madre, ya la escuela no me quiere, y nunca la quise yo tampoco.
Ya ves que no fui el tipo que creías que era, y no lo soy ni para ti ni para nadie, ellos reirán de mi derrota y yo siempre me río de mí.
Ahora, enciendo mi cigarro con cerillos y camino descalzo por calderas heladas de apatía, entre fuegos temples y vacíos alegres, tristes sonrisas y un patético réquiem que personaliza mi muerte, la que nunca hubo y sigue sin haber.
Nada me inmuta ya pero mi boca es muda, y se mudan desde el suelo las pestes negras para colocarse comedidas a limpiar la basura alegre que queda de lo que termino hoy por ser.
Ahh... y el tiempo no dice nada, ni tampoco la vida, ni mi techo ni la gente, ¿y qué podrían decir?
Ahora, estoy sentado en el rescate que no llega, en la sonrisa vuelta llanto, en la vida vuelta títere.
Estrellas en el cielo y las nubes las contienen, se ha ido y regresado el tipo ese con futuro, el tipo ese,colibrí, vuela entonces hacía el suelo, vuela ahora que no hay dónde huir.
Poeta

Textos :  O espírito da arte. E os fantasmas do tempo.
O espírito da arte.
E os fantasmas do tempo.


Impossibilidade de achar uma escala absoluta para determinar o valor de uma obra de arte. Valor relativo da beleza e da feiura. Origem dos nossos sentimentos estéticos. Origem das nossas ilusões sobre o valor absoluto das obras de arte. A arte não tem por fim reproduzir fielmente a natureza. A obras de arte exprimem os sentimentos, crenças e necessidades de uma época, e transformam-se com ela. … a arte como prazer, a arte como expressão e a arte como conhecimento, pois as questões referentes à arte são tão antigas quanto a própria origem da filosofia.

Mas tudo isto conservará em alto grau carácter insular. Isso resulta do facto de elas representarem a efusão natural dum cérebro um tanto excêntrico e que compunha dominado por uma espécie de obsessão. No entanto, o princípio da falseabilidade não é critério único para dar garantia ao processo de pesquisa científica, já que a própria teoria da falseabilidade pode ser aplicada a si mesma, o belo pode ser um dos atributos da arte, mas não é o único, tampouco o mais importante. O feio também pode ser arte. Além disso, existem proposições em que o princípio não é aplicável. A interação ambiente/organismo gera informação e esta causa mudanças no comportamento do organismo, que por sua vez causa alterações em seu ambiente, processo equivalente ao do feedback estudado na teoria da informação.

Desta situação decorrem dois fatos: 1) Não existem valores absolutos e eternamente válidos para todos as espécies de seres que existem e existiram; e 2) Muito menos valores humanos válidos para toda a natureza, inclusive a humana.
A primeira dificuldade apontada concerne à questão da comensurabilidade. Isso porque quando duas coisas - objetos, pessoas, fenômenos - são comparadas, presume-se que se possa medi-las em igualdade de condição (suposição, muitas das vezes, errônea). É difícil imaginar hoje a possibilidade de, em algumas páginas, definir o pintor ou a pintura, o artista ou a arte da vida moderna, pós-moderna, contemporânea, ou como se queira chamar-lhe. Isto é, dirigir-se à actuali-dade, que sentimos como cada vez mais complexa, e traçar-lhe o retrato, a essa actualidade que temos cada vez mais dificuldade em convocar como realidade, em dizer como experiência, ou sequer em configurar como nome.

Não há como mensurar qualquer fenômeno estando fora da história ou da sociedade… se a razão busca uma soberania irrestrita sobre a natureza, ela coloca o humano contra si, do mesmo modo que a natureza o faz quando exerce uma dominação total. Neste último caso, o homem seria um selvagem; no primeiro, um bárbaro. É preciso um singular poder de observação para tornar sensíveis tais particularidades de matéria.

Uma vez presumida a impossibilidade de apreender por inteiro a realidade objetiva, a capacidade de “prestar atenção” (em um número reduzido de estímulos) passa a ser considerada condição de uma subjetividade plena. Trata-se antes de um episódio desseeterno movimento pendular que faz com que a um período de frivolidade suceda um período severo, a um período de liberdade um período de disciplina, mas hoje uma data de gurus universitários, todos a darem-se ares de iluminados para os centenares de alunos que vão dormir a sua marijuana ouvindo-lhes os sermões psicanalíticos, estruturalistas, etc… Tal maneira de ver não teria suficientemente em consideração a complexidade das coisas.

É importante perceber que muito daquilo que tendemos a encarar como “natural”, principalmente no que diz respeito aos valores, costuma ser muito mais uma mescla obscura de orientações morais cujo delineamento e defesa podem ser encontrados em muitos pensadores. Embora tais armaduras simbólicas sejam eminentemente invisíveis, elas possuem também uma parte visível – aquela parte que nós representamos com objetos e imagens.

E tais representações, é claro, não se dirigem apenas aos outros mas também a nós mesmos, ajudando-nos a ajustarmos, embelezarmos e afirmarmos o direito de utilização de nossas armaduras. Grosso modo, se antes uma representação aludia a algo “em si”, como referencial objetivo, passou-se a entendê-la como algo que foi visto por alguém, em sua particularidade e em meio a instâncias dispersas.
E o que caracteriza a pulsão é sua plasticidade, de modo que ela pode ser investida em objetos muito diversos, de formas muito diversas. Mas, como é fácil observar, a experiência imaginária do humano, este ser mergulhado no simbólico, é muito diversa da experiência imaginária do animal, no qual se pressupõe simplesmente que certas imagens os impelem (instintivamente) para ações específicas, como no caso das imagens que atraem sexualmente.

Trata-se, é preciso reconhecer, de uma questão difícil de responder, em parte devido ao grau de enraizamento de tal ideia em nossa cultura, que faz com ela permeie, em formas bastante variadas, uma infinidade de representações
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Poeta

Textos :  A realidade impossível
A REALIDADE IMPOSSIVEL
A realidade impossível

A capacidade de concentração inesgotável, do avançado ao guarda-redes, sem mácula, sem um segundo de distração, sempre a mil. Implica construir uma máquina e uma organização à altura de circunstâncias tão complexas . São exemplos de jovens obrigados a lutar por tudo na vida - desde um prato de comida a um lugar no mundo. E não apenas com palavras. As palavras estão gastas - para este efeito, elas estão desvalorizadas, estão em perigo de vida.

Mas se a paixão por estes eventos é própria da juventude, existe também um (grande) número de gente nova que se preocupa com o que ingere, seja por questões de saúde ou apenas de elegância. Há dias em que apetece meter a cabeça na areia. Alguns minutos, pelo menos. Usá-la, vivê-la, contorcê-la, fazer dela um vestido tão justo ao ser que dela se possa dizer que em si mesma me transformei, menos por obediência do que por querer, isso sim, eu faço e cumpro-o por prazer.

Lá se iria o escudo protetor. Ainda assim, convém dar a cada coisa o seu peso específico no momento próprio. O uso da razão é necessário para que a verdade seja descoberta e a lógica é a forma de usar corretamente o raciocínio. Para conseguirmos intervir nesta área que está em permanente mutação temos de usar várias informações. Para termos uma fotografia tão nítida quanto possível . Possui um aspecto concreto, visível, o qual se destaca da maneira como se dispõe numa página.

A mesma canção pode ter muitos significados, dependendo de quem a ouve. Não é a Bela Adormecida, é o monstro a ganhar impulso. Estes animais alimentam-se exclusivamente daqueles bichinhos que parecem o cruzamento de rato com esquilo e existe uma epidemia que afeta ambas as espécies. Um dos elementos que tornam o homem diferente das outras criaturas é a sua capacidade de refletir sobre o sofrimento, de saber que vai morrer, que pode ser acometido por catástrofes, doenças, etc.

A experiencia tradicional nos dá os elementos para a compreensão de nossa condição de seres falíveis. Agora a vida continua, com mais orgulho é certo, mas não há um antes e um depois. Por um lado, porque escolhe áreas de ação muito específicas e em que as contribuições de quem está nelas envolvido podem realmente trazer novidade e valor.

Não há desculpas e justificativas para nossas ações. O que somos ou o que fazemos não é produto de nossa infância, de nossa criação, do destino ou da divindade. Estamos sozinhos, lançados no mundo, para nos inventar, pois não há nada anterior à nossa existência para definir o que somos. Segue a tua vocação. Ou aquela que achas que é a tua vocação . Elas são, sobretudo, a transfiguração das reais realidades em mitos, e esse imaginário, diverso na sua origem, tende sempre para alguma coisa que procura atingir a representação do bater universal do coração humano.

Constantemente vivenciamos momentos em que as palavras são fundamentais, necessárias, decisivas ou essenciais, para se resolver situações, buscar soluções, encontrar caminhos, esclarecer, perdoar. Até em um momento íntimo, na hora do prazer, saber se expressar faz grande diferença! A sociedade deve combinar duas condições históricas, uma arte reinante de natureza razoavelmente conformista, e um regime de estrutura liberal; noutras palavras, é preciso que a provocação encontre ao mesmo tempo sua razão e sua liberdade.

Por intermédio da experiência, o homem pode exercer virtudes, como a prudência e a paciência, e aprender a não se deixar levar por aventuras emocionais, que o desviam para a irracionalidade, bem como não se deixar levar por “sonhos racionais” de progresso a qualquer custo Por isso, deve-se sempre avaliar em quais situações é melhor falar ou calar, para que não haja arrependimentos futuros. Como diz aquele provérbio chinês: "Há três coisas na vida que nunca voltam atrás: a flecha lançada, a palavra pronunciada e a oportunidade perdida". É isso!. Espero que, tão famosamente equipado, o usuário ainda encontre um tempinho para ler.

Os meios de comunicação que antigamente eram utilizados com a finalidade de realmente fazer a comunicação de assuntos importantes entre pessoas hoje são utilizados como meios de alienação. O melhor é mesmo esperar para ver. O único disponível para criar em vez de destruir. Por isso, as palavras devem ser ditas com a certeza de que passamos a alguém muito mais do que sílabas tônicas ou átonas, verbos ou pronomes. Elas possuem a energia criadora, são capazes de transformar, unir, tocar a alma, de quem as lê ou ouve.

E, felizes aqueles que possuem a sensibilidade para ler as entrelinhas, pois a leitura de uma mensagem vai além do que as palavras estão dizendo.É um processo em construção. Escrita ou falada, a palavra, tal como um 'pharmakon'- droga, em grego - tem efeito dúbio, caso não seja devidamente usada, pode causar um efeito contrário ao esperado. Para os puristas, esse processo de alteração contínua tende, em cada momento, a ser interpretado como um processo de deterioração. Mas nós sabemos, pelo simples uso prático que dela se faz, que a deterioração é sintoma de nova vida.

A liberdade de pensamento nada mais é do que o próprio nome propõe, o direito que todo individuo particulamente possui de pensar, concluir, conscientizar, decidir e imaginar o que quiser sobre quaisquer assuntos sem que seja reprimido por isso. É muitas vezes daí que este projeto retira justificação para enfrentar com ânimo as muitas dificuldades com que se tem deparado ao longo dos anos e acompanhar com competência os constantes desafios … É preciso evitar o espaço de baixo, apertado, frio, sem portas e sair para o sol, a lua, o campo, não se perder em tradições que estrangulam o progresso, viver com consciência e autenticidade, fazer com que o inferno não sejam os outros, que a introspecção não impeça o homem de construir com responsabilidade seu destino..

A filosofia é o estudo dos problemas fundamentais associados à existência, aos valores morais e estéticos, ao conhecimento, à mente, à verdade e à linguagem. Quando abordamos estes problemas, saiba que a filosofia se distingue da religião e da mitologia pela sua ênfase e o seu foco em diversos argumentos racionais. A liberdade é algo que foi conquistada com muito esforço e que agora é de direito do cidadão por isso usufrua de seus direitos, mas não se esqueça que também possui deveres.

Toda liberdade exige responsabilidade. Todos nascemos livres e dotados de potencial… até que a dura realidade de valores práticos reprime todo esse potencial que ficará apenas no inconsciente. O homem deve procurar sua aparição ou epifania, aparecendo a si mesmo, com plena consciência de suas possibilidades e limitações, capaz de conhecer-se e assumir-se como ser com o outro, para a morte ou contra a morte.

Ser moral… o mesmo que descobrir os meios para se alcançar, por meio da razão, o máximo de felicidade. Os objetivos a serem perseguidos, foram construídos dentro de uma visão clara do que se queria alcançar, em tempo suficiente, de modo adequado, através de fatores pessoais ou impessoais, facilitadores ou não, enfim o grau de comprometimento utilizado para a sua concretização. Com ou sem dinheiro, tendo ou não bens materiais, ser feliz é antes de tudo, uma questão de talento.

As palavras, às vezes não traduzem o que dizem as coisas. Estamos aqui para conviver com essa terra, e não para explorá-la. Estamos aqui para viver de tal modo que não podemos tirar a vida da terra até acabar com ela. A luta tem que ser feita em união, e não apenas por uma pessoa. Precisamos acreditar uns nos outros, a vida se sustenta na união e na convivência com a natureza. Tudo isso indica que as elites estão com o seu tempo contado no que se diz respeito aos seus privilégios.

Podem gritar, podem espernear. A massa popular não quer mais permitir que as relações entre os diferentes, produzam desigualdade. O que importa não é a representação da realidade, mas sim a criação de uma realidade nova que se produz através de uma transfiguração dos objetos, da perda de seu sentido usual. Diante disso, objetivavam encontrar um caminho que proporcionasse o acesso às zonas profundas do psiquismo humano, procurando fundir imaginação, depositada no inconsciente, com a razão. Apoiados neste intento discorreremos a respeito de alguns fatos que demarcaram tais tempos.

No entanto, ao contrário dos interesses subjectivistas dos surrealistas, os experimentalistas centram a sua atenção na palavra como valor absoluto e substantivo. Também a prevalência da noção de autor e individualidade dos surrealistas é substituída pelos experimentalistas por uma preocupação com o processo de criação e leitura…



Todos los derechos de „A REALIDADE IMPOSSIVEL“ pertenecen a su autor (Joel Fortunato Reyes Pérez).
Ha sido publicado en e-Stories.org a solicitud de Joel Fortunato Reyes Pérez
Publicado en e-Stories.org el 20.07.2016.
Poeta

Textos :  Nada posso publicar
Caros amigos, é com muita pena que nada posso publicar devido à hospitalisação.

Respeitosos cumprimentos

A. da Fonseca

(Bebert)
Poeta

Textos :  Um sonho de dadaist.
Um sonho de dadaist.

A morte que acompanha cada passo, a incerteza da chegada e do regresso - sempre o mais perigoso e difícil de levar a bom porto, o regresso. É original tudo o que provém da parte mais virgem, mais verdadeira e mais íntima duma personalidade artística.

Mas como nasceu por estas bandas, permanece ainda hoje embrulhado na luta. Sua principal característica era uma linguagem permeada pelo deboche e pelos ilogismos dos textos, além da aversão a qualquer conceito racionalizado sobre a arte.

Estas arruínam a confiança das pessoas no seu futuro. Mas exerce uma influência decisiva e prolongada mesmo em escritores que dos seus princípios estão aparentemente distanciados. Estamos todos muito cansados de previsões, sobretudo as que são feitas com uma intensão de minar a confiança. O paradoxo também se fundamenta na oposição, só que esta ocorre entre o mesmo referente, por isso é mais profundo, pois permeia o âmbito das ideias, não simplesmente das palavras ou orações, como na antítese.

A realidade impõe-se sempre às previsões. Ligada ao clima de inquietação e incompletude da atmosfera finissecular, que produz correntes de pensamento de componente idealista. Impressões estas relacionadas à sua insatisfação diante dos fatos que evidenciavam as mazelas da sociedade mediante o seu avanço industrial e sua influência sobre as relações humanas, sobretudo o poder de alienação exercida sobre o homem em consequência desta.

E outros levantaram dúvidas semelhantes. Aqui não há poções mágicas. Nem tão pouco ilusão de óptica. A linguagem, tida como inovadora e inusitada, propunha desmitificar toda forma de racionalização, bem como de valores ligados ao convencionalismo. Corri os olhos pelo ar, buscando algum pensamento que ali deixasse, e não achei nenhum.

Marcado pelo subjetivismo, nostalgia, melancolia e combinação de vários géneros. Palavras assim são ditas para a gente saborear baixinho, repetindo muitas vezes.

Pó quer dizer progresso. Logo surge uma variante: Pó, meus senhores, quer dizer tão simplesmente progresso. Imagino que a resposta seja positiva. Ninguém consegue ser expert em tudo.

Provavelmente você é muito bom naquilo que escolheu ser… É justamente o objetivo que você atingirá hoje. Mas também pode estar numa outra sociedade, que será próxima ou distante segundo nossos valores culturais, morais e históricos.

Não se tratava bem de conquista, mas de ocupação de território. Formar profissionais críticos, reflexivos, com sólidos conhecimentos de língua e Literatura, aptos à investigação que favoreça o processo contínuo para construir o conhecimento na área de atuação. Faz uma nova abordagem, não é exagerada nem sensacionalista.

É a voz humana sem restrições. Reação contra a "alienação" e o evasionismo da Geração Presença. Negação da "arte pela arte", privilegiando o conteúdo e a função social da arte.

Tomada de decisão responsável Saber fazer escolhas e tomar decisões acerca de questões pessoais e coletivas fundamentadas no autoconhecimento, no seu projeto de vida, com respeito aos outros.

É um ambiente seguro, acolhedor e com forte senso de pertencimento, promovendo um ambiente de apoio e atenção dos adultos a cada criança. Triste é saber que neste mundo ninguém morre por ti.

A unidade de medida do ritmo deixa de ser a sílaba para basear-se na combinação das entonações e das pausas. Ruptura com a métrica tradicional: versos de duas a doze sílabas, com acentos regularmente distribuídos. Mas agora ninguém admite ter feito essa promessa.

Sucessores destes serão os que exprimem o futuro ainda não expresso por estes - os futuristas de depois. Elíptica e alusiva, sem limitações normativas; ritmo psicológico, criado a cada momento, como descargas de vivências profundas, delírios emocionais; metáforas insólitas, aproximações imprevista. como um sentimento novo, uma nova atitude espiritual em que couberam direções muito divergentes, que se alçou contra um idealismo sem idéias…
Poeta

Textos :  Elucubraciones de senectud
Elucubraciones de senectud

Entonces, los recuerdos comienzan a ganar la batalla contra cualquier otra cosa. Vas llenando con esos parches de tiempo reciclado el resto de la vida. Comienzas a comprender la validez de tu travesía; no había que acumular amores o placer como si fuesen las cuentas en un rosario, no era necesario prestar tanta atención al ruido de las monedas entrando al bolsillo. No necesitabas de condecoraciones académicas o espirituales; todo se limitaba a la experiencia vivida. Después de todo, no perteneces a este punto de dolor geográfico demarcado por la percepción. Eres viajero nómada en el espacio tiempo.

Por fin tu desgastada humanidad deja filtrar lo que en realidad eres: consciencia infinita, energía creadora, fractal del Hacedor del Todo. Ya comprendes de lo fútil de los rencores, la intolerancia y las envidias, del sentirte superior cuando en realidad eres sencillamente TODOS NOSOTROS. Estás entrelazado y unido a todos, aún cuando continúes expresando individualidad. Ahora todo luce más claro desde lo efímero y frágil de tu humanidad. La senectud comienza a apoderarse de tu existencia y tu esencia comienza lentamente a eclosionar nuevamente hacia el misterio de lo infinito.
Poeta

Textos :  L'EVOLUTION DE LA VIE ET SA DECADENCE
L’ÉVOLUTION DE LA VIE ET SA DÉCADENCE.


À la naissance nous sommes tous des petits soldats sans grade. Au fur et à mesure que nous avançons dans le temps nous commençons à prendre de galons, On arrive à caporal, depuis et à partir du moment que nous commençons à sortir nous devenons caporal chef, on se fiance et là nous sommes arrivés à Sergent.

Arrive le mariage et un grade de plus et nous sautons quelques grades et nous voilà capitaine, capitaine d'un navire que nous devons amener à bon port.

Après nous devenons des pères. Les enfants grandissent eux comme nous sont nés des petits soldats, et nous prenons un grade de plus, et quand nous arrivons au moment d'être grand père, on arrive à général nous commandons la troupe.

Bon, cela était avant.

Les temps changent, et la nouvelle société a changé. Les grands pères, les généraux entrent en décadence.

Les nouveaux petits soldats ont grandi, ont pris du grade petit à petit et un jour ils arrivent à capitaines et les généraux commencent à perdre les grades qu’avec beaucoup de sacrifice ils sont arrivés à conquérir et la dégradation commence,
Petit à petit ils perdent l'autorité, la descente est vertigineuse et deviennent comme au départ, des soldats de deuxième classe, sans autorité et ce sont les capitaines qui commandent mais sans expérience. Les nouveaux se prennent pour une autorité de grande valeur, valeur qu'ils n’ont pas acquis et subordonnent les anciens qui se laissent faire non pour avoir peur mais pour ne pas rendre malheureuse la personne avec qui ils ont divisé leur vie avec amour.
Le manque de respect est énorme, mais que voulez vous, il paraît que la société est en progression

Mais ainsi continuera et les nouveaux généraux peut être qu'un jour comprendront l’erreur, mais ce sera trop tard.

A da fonseca
Poeta

Textos :  VIAGRA... MEU AMOR
Eu não sou um gabarola, ou um fanfarrão mas vou na mesma vos contar a minha vida sexual.
Quando jovem, parece que eu era muito bonito, As mulheres caíam nos meus braços, como a chuva que caía do céu.
Para fazer amor todos os dias, não havia nenhum problema, de tal maneira eu gostava fazer do sexo, que estava apressado de me casar e foi o que aconteceu.
Os anos de felicidade passavam, mesmo muito rapidamente, Mas as belas noites de orgia, com o tempo, elas começaram a se fazer raras, Tenho que dizer também, que os anos avançavam; e ainda para nada ajudar fui operado das minhas coronárias, devido ao tabaco. (Pois é amigos, continuem a fumar e depois serão vocês a vir ao Luso para contar a vossa vida sexual) e assim eu nem sequer me podia cansar. E a ferramenta que todos os oficiais do mesmo oficio têm, começou a enferrujar e a se dobrar em completa apatia, não havia mais orgias!
E um dia á TV, une boa-nova foi anunciada.
Os Amerlocs, tinham acabado de inventar o Viagra, Isso tinha sido uma boa-nova, fantástica!
Estes Amerlocs , são verdadeiramente fortes!!! É verdade, hein?
Antes desta invenção, eu não gostava muito deles, desses Amerlocs, mas agora... bravo!
E eu comecei a gostar deles, não sei mesmo porquê, mas eles são fortes, não acham?
Mas como vos dizia, só de pensar que eu podia recomeçar a baixar as minhas calças para fazer amor, fui obrigado a lhes render homenagem.
Mas que felicidade! Telefonei ao meu Doutor eu queria de urgência uma receita para ir à farmácia comprar o meu Viagra. Estava apressado, ai que não! com a caixinha mágica no fundo da algibeira, bem apertadinha na mão não fosse eu perde-la, lá cheguei à minha casa.
Desde que abri a porta, gritei para que a minha mulher se despacha-se visto que eu já tinha tomado uma pilula mágica e de um minuto ao outro poderia começar a fazer efeito.
Deitei-me na minha cama, a minha mulher ao meu lado e.... EUREKA!!! o comprimidinho começava a fazer efeito! Trinta minutos mais tarde, comecei a sentir que a ferramenta começava a mexer, ALELUIA!!!!isto funciona! Olhei para o meu sexo e ele tinha aumentado de... três milímetros , que tristeza! Triste, desolado, desorientado, mas que dizer? mas que fazer?
Minha pobre mulher chorava, que tristeza! Fim às orgias, a vida é estupida! Isto foi duro, quero dizer, o momento, nada de outro!
Vesti-me, fui no dia seguinte visitar o meu médico e contei-lhe o meu desespero.
-Eu não posso fazer milagres, disse-me ele! se o Viagra não faz efeito, eu não posso reparar a sua ferramenta! E pronto as orgias ficaram unicamente na memoria, passou a ser quimera, madrigais!
E esses Amerlocs, recomecei a não gostar deles. Não são que de gente que se aproveitam do mal dos outros, e são mentirosos.
O Viagra? meu cu! Não é que da publicidade.
Falei com um amigo ( um amigo... amigo da onça ou de Peniche)
e contei-lhe a minha triste estória e disse-me para tomar o Prozac. O Prozac, sim sim, o Prozac!
Ah, bom, isto é que é um amigo! Ele tinha razão, para fazer funcionar a máquina, não é o Viagra que ainda por cima vinha da China.
Para fazer amor... Avant, toute!!! E de vento em popa, entrei na farmácia.
Do Prozac, meu amigo! o Viagra não vale nada!
- Prozac?, caro amigo?
Sim, do Prozac e depois? disse eu todo inchado!...
Porque o Prozac só dá para dormir para se acalmar!
Ah não... impossível!...fazer confiança aos amigos! eles são como os Amerlocs, todos falsos! São gente que mata e destrói o mundo com as invasões e tudo, não, não, nunca amei estes amerlocs1
Tinha vergonha; entrei em minha casa, cabeça baixa, fui à casa de banho, olhei-me no espelho, olhei bem para aquele velhote que estava à minha frente e disse-lhe:
Então como é, meu amigo? Tu foste um Don Juan e agora não passas de um Don Quixote

A. da fonseca

P.S. Esta estória, é uma antecipação ao futuro rsrsrsrs
Poeta